Sarà presentato lunedì 7 gennaio 2013 presso la sede romana della Comunità di Sant’Egidio il rapporto Invecchiare nel ventunesimo secolo: Un traguardo e Una sfida, pubblicato dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), New York, e HelpAge International, Londra. Intervengono: Silvia Stefanoni, vice presidente HelpAge International; Jomo Kwame Sundaram, Assistant Director- General FAO; Daniela Pompei, Consigliere del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione; Giovanna La Vecchia, Comunità di Sant’Egidio – Viva gli Anziani. Le conclusioni sono affidate a Giuseppe Liotta, Comunità di Sant’Egidio.
L’invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni più significativi del 21esimo secolo che ha conseguenze importanti e di ampia portata per tutti i settori della società. In tutto il mondo, ogni secondo che passa, ci sono due persone che festeggiano il loro sessantesimo compleanno. Considerando che nel mondo, una persona su nove ha sessant’anni o più e che questa percentuale arriverà a una su cinque entro il 2050, l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che non può più essere ignorato. Il documento Invecchiare nel ventunesimo secolo: un traguardo e una sfida, analizza la situazione attuale delle persone anziane e esamina i progressi effettuati nell’adozione di politiche e azioni da parte dei governi e altre parti in causa dopo la Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento, riguardo all’attuazione del Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento, concepito per rispondere alle opportunità e alle sfide di un mondo che invecchia. Il documento fornisce esempi estremamente interessanti di programmi innovativi capaci di rispondere efficacemente ai problemi dell’invecchiamento e alle preoccupazioni delle persone anziane. Il rapporto identifica le lacune e fornisce raccomandazioni sulla strada da seguire per garantire l’esistenza di una società per tutte le età, nella quale giovani e anziani abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo e condividerne i benefici.
Attualmente tra i 15 paesi che hanno oltre 10 milioni di anziani, sette sono paesi in via di sviluppo. L’invecchiamento è un trionfo dello sviluppo. Una longevità sempre in aumento è uno dei grandi successi dell’umanità. Si vive più a lungo grazie a migliori alimentazione, igiene, progressi nel campo della medicina, cure mediche, istruzione e benessere economico. La speranza di vita alla nascita è attualmente di oltre 80 anni in 33 paesi; cinque anni fa, i paesi che avevano raggiunto questo obiettivo erano solo 19. La maggior parte delle persone che leggono questo rapporto supereranno gli 80 anni e taluni i 100. Questo cambiamento demografico offre opportunità che sono altrettanto ampie del contributo che può offrire alla società una popolazione anziana socialmente e economicamente attiva, in buone condizioni economiche e di salute. L’invecchiamento della popolazione presenta anche sfide sociali, economiche e culturali a individui, famiglie, società e alla comunità globale.
Tra le preoccupazioni più pressanti delle persone anziane in tutto il mondo c’è la garanzia del reddito. Gli investimenti nel sistema pensionistico sono considerati uno strumento fondamentale per garantire l’indipendenza economica e ridurre la povertà nella terza età. La sostenibilità di questi sistemi è un punto di particolare preoccupazione, soprattutto nei paesi sviluppati, mentre nei paesi in via di sviluppo la protezione sociale e la copertura pensionistica per la terza età rimangono ancora una sfida, dato che una larga parte della forza lavoro proviene dal settore informale.
Allo scopo di mettere in pratica il loro diritto di godere dei più alti livelli di salute fisica e psichica, le persone anziane devono avere accesso a servizi e informazioni sanitarie adatti alla loro età, possibilità finanziarie e esigenze. Tali servizi devono includere le cure mediche preventive, curative e a lungo termine. Una prospettiva che comprenda l’intero corso della vita dovrebbe includere attività di promozione della salute e prevenzione di malattie e invalidità, incentrate sul mantenimento dell’indipendenza, la prevenzione e il differimento di malattie e invalidità e la somministrazione delle cure. Sono necessarie politiche che promuovano stili di vita salutari, tecnologie di assistenza, ricerca medica e cure riabilitative.
Un ambiente fisico accogliente che promuova lo sviluppo e l’uso di tecnologie innovative allo scopo di incoraggiare l’invecchiamento attivo, è particolarmente importante per gli anziani nel momento in cui iniziano ad avere una mobilità ridotta e una diminuzione di vista e udito. E’ essenziale quindi che gli anziani abbiano alloggi a prezzo equo e trasporti facilmente accessibili che favoriscano l’invecchiamento a casa propria, per permettergli di rimanere indipendenti, favorire i contatti sociali e far sì che gli anziani rimangano membri attivi in seno alla società.
Il rapporto sottolinea la necessità di affrontare le disuguaglianze sociali attualmente esistenti, garantendo a tutte le fasce della popolazione lo stesso accesso a istruzione, occupazione, cure mediche e servizi sociali di base che permetteranno alle persone di vivere decorosamente nel presente ed risparmiare per il futuro. Chiede investimenti cospicui in capitale umano attraverso il miglioramento dell’istruzione e delle prospettive professionali della generazione dei giovani.