Grande successo a Roma per la mostra “L’Età dell’Equilibrio. Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio”, in corso presso i Musei Capitolini fino al 5 maggio 2013. Dalla sua apertura, lo scorso 4 ottobre, l’esposizione ha attirato già migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero. Organizzata l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è il terzo importante appuntamento de I Giorni di Roma, progetto quinquennale di mostre dedicate alla lunga storia di Roma, dall’epoca repubblicana fino all’epoca tardo-antica.
L’esposizione intende approfondire la conoscenza di un periodo storico di grande splendore artistico e di grande equilibrio politico, 98-180 d.C.: dal principato di Traiano a quello di Marco Aurelio. Gli ottanta anni dei tempi aurei, o meglio definiti i Felicia tempora: il periodo del massimo splendore dell’impero romano raccontato attraverso le vite dei quattro imperatori scelti “per adozione”, dunque in virtù delle loro qualità personali e non per diritto di nascita, che hanno determinato il successo di un incomparabile equilibrio tra il potere dell’esercito, il potere del senato e quello dell’impero. L’Età dell’Equilibrio, che va da Traiano a Marco Aurelio, più che una splendida gemma tra età di crisi, è un periodo in cui si portano a maturazione i frutti positivi della politica di dominazione romana.
Attraverso la visione di imponenti statue in marmo, raffinate opere in bronzo, interi cicli scultorei, fregi ed elementi di arredo domestico in bronzo e argento, del più alto valore stilistico, verrà narrata un’epoca del consenso. Consenso all’interno della classe di governo, tra Senatori, Cavalieri e Imperatori, e consenso tra amministratori imperiali ed élites periferiche e provinciali, un indiscutibile fenomeno di portata epocale.
La prima sezione è dedicata ai protagonisti: Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, ed è articolata lungo tutto il percorso espositivo, consentendo in questo modo di conoscere da vicino i quattro “buoni imperatori”, attraverso una ricca selezione di ritratti, busti e statue a figura intera in grado di far riflettere sull’uso propagandistico della loro immagine in chiave politica, grazie ai frequenti cambiamenti dei loro tipi ritrattistici che accompagnarono le fasi salienti dei loro principati. Lo stesso meccanismo si può seguire nei ritratti delle loro spose, Plotina, Sabina, Faustina Maggiore e Faustina Minore e dei membri più stretti delle loro famiglie. Chiuderà la sezione una rassegna sulle immagini dei privati cittadini, che riflettono nei loro ritratti una volontaria assimilazione alle immagini degli imperatori regnanti.
La seconda sezione Il linguaggio artistico, destinata a far percepire il nuovo gusto dell’epoca, che nasce dal sapiente recupero delle vette più alte dell’esperienza ateniese del V sec. a.C. (Fidia, Policleto). Ville e dimore, si apre con una ricca rassegna di arredi scultorei e pavimenti musivi policromi relativi ai diversi ambienti di Villa Adriana a Tivoli. A contrasto, verrà presentato l’apparato decorativo di residenze private di un ricchissimo senatore di età antoniniana, Erode Attico: si presenterà quindi parte dell’arredo decorativo della sua villa a Loukou, nel Peloponneso nord-orientale, della villa a Maratona
La quarta sezione, I rilievi storici, offre alcuni temi inerenti diversi aspetti della vita pubblica. Si inizia con uno zoom dedicato all’educazione dei giovani e al mondo ginnasiale. A seguire, uno zoom sull’evergetismo pubblico e privato: le modalità, cioè, che consentivano il finanziamento a spese private di opere di pubblica utilità (acquedotti e ponti), accanto ad edifici quali teatri, stadi, ninfei. Seguiranno alcuni dei più straordinari rilievi da monumenti statali. La quinta sezione Vincitori e vinti, è centrata sulla presentazione, verosimilmente ancora da rilievi su monumenti statali, di tutte le attività connesse alla guerra.
Chiude la Mostra la sezione tematica Le tombe, che offre una panoramica sui costumi funerari. Clou della sezione sarà la ricostruzione di due mausolei privati: il cosiddetto sepolcro degli Haterii, originariamente sulla antica via Casilina a Roma, della cui decorazione possediamo busti, rilievi con scena di costruzione di edifici, splendidi pilastri e lesene a decorazione vegetale e il mausoleo di Claudia Semne, già di piena età traianea, al cui arredo interno erano pertinenti statue della donna in qualità di dea affiancate a statue dei figli rappresentati in toga, come giovani cittadini romani. Per la prima volta questi materiali, dispersi tra i Musei Vaticani e il Louvre, sono stati riuniti e presentati al pubblico. Infine, straordinari corredi funerari, da sepolcri di fanciulle, completi di bambole snodabili in avorio o legno, e gioielli in oro, quali diademi, orecchini, bracciali e collane e il corredo di Crepereia Tryphaena.