Si celebra oggi in tutta Italia la Giornata Nazionale della Bandiera. Numerosi gli eventi organizzati in tutta Italia per il 216esimo anniversario della nascita del primo Tricolore. Quelli principali si svolgeranno a Roma, davanti al Palazzo del Quirinale, e a Reggio Emilia, dove il 7 gennaio 1797 fu decretato che la bandiera italiana, sul modello di quella francese, fosse formata da tre colori – verde, bianco e rosso – e che le fasce sarebbero state di uguale misura. I colori richiamano direttamente i valori su cui si fonda la Repubblica: libertà, democrazia, uguaglianza.
Le celebrazioni hanno preso ufficialmente il via questa mattina a Reggio Emilia, in piazza Prampolini, al suono della campana della torre civica che ha dato il là ai festeggiamenti, con la cerimonia inaugurale, l’alzabandiera, l’inno nazionale e la banda musicale della brigata paracadutisti della Folgore. A Roma, invece, la Festa del Tricolore si svolgerà nel pomeriggio, alle ore 15.15 in Piazza del Quirinale, con il cambio della Guardia solenne con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni per il 216° anniversario della proclamazione del primo Tricolore e della Giornata Nazionale dedicata alla Bandiera, in un messaggio al Sindaco Graziano Delrio, ha rinnovato il vivo apprezzamento all’amministrazione comunale di Reggio Emilia che anche quest’anno vuole rendere onore al più alto emblema della Nazione: «Il Tricolore, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica – ha dichiarato il Capo dello Stato – costituisce da allora il simbolo non solo della unità della Nazione italiana ma anche del patrimonio di valori e principi comuni di libertà, democrazia, giustizia sociale e solidarietà che costituiscono le fondamenta dell’ordinamento repubblicano. Questi valori rappresentano ancora oggi la principale risorsa ideale e morale cui attingere per affrontare le difficoltà della fase attuale di crisi economica e sociale e per superare annosi ritardi dinanzi alle sfide della globalizzazione».