Cos’è che rende speciale Ted, l’orsacchiotto parlante diventato famoso? Tanto speciale da ottenere un successo planetario, con un incasso nel 2012 di 552 milioni di dollari al botteghino? Ted è un peluche marrone che, grazie a una richiesta fatta dal piccolo John Bennet, comincia parlare e a camminare, spaventando nel primo film i genitori di John, i quali non sapevano – come dice la voce narrante – che non c’è nulla di più potente di un desiderio espresso da un bambino.
I due “crescono” insieme, diventando tra un temporale e l’altro rimbombamici per la vita. Insieme assumono droga e provano ogni genere di sregolatezza ma il loro legame sarà messo alla prova da una serie di sfide. Nel sequel Ted 2, uscito al cinema il 25 giugno, ritroviamo il peluche e John (Mark Wahlberg) alle prese con un processo, nel quale si tenta di provare che l’orsacchiotto ha gli stessi diritti di un essere umano e, quindi, a differenza di quanto si crede, non è un bene perché dotato di sentimenti. Ted, che si è sposato con Tami-Lynn (Jessica Barth) vuole avere un bambino e decide prima di provare con l’inseminazione artificiale, poi di adottarlo, ma lui non è un uomo e il Commonwealth non gli riconosce nessun diritto, compreso quello dell’adozione; così viene licenziato e le nozze sono annullate. Perciò con il suo amico John, che nel frattempo ha divorziato dalla bella Lori Collins (Mila Kunis), intenta una causa contro lo Stato del Massachusetts affinché i suoi diritti civili siano finalmente riconosciuti. Ted 2 è una commedia che diverte, anche se è meno accattivante del primo film, il quale nonostante le marachelle di John e del suo amico orsacchiotto, che hanno scandalizzato i benpensanti, conservava la genuinità tipica della favole di Natale, a prescindere dalle batture volgari. Anche questa volta la recitazione è gestuale e fisica. Perché, dunque, Ted piace così tanto? Sicuramente l’orsacchiotto è l’alter ego di John che, con il suo pupazzo di pezza, riesce a essere veramente se stesso. Emarginato dai compagni di quartiere da piccolo, il protagonista di questo film non si sente giudicato dal peluche e riversa su di esso le sue paure ma anche quel desiderio di trasgressione insito in ciascuno di noi e che caparbiamente cerchiamo di rimuovere. Ted non ci infastidisce, anzi ci fa sorridere, con la sua spontaneità e il suo grande amore per il rimbombamico, che dà la vita per lui, perché John, senza Ted, si perde. Chi non ha mai sognato un amico così leale e così autentico? Il legame tra un uomo e un peluche commuove anche il miglior avvocato di New York – Morgan Freeman, che anche in questa pellicola veste i panni di un uomo saggio e carismatico – e una giovane legale donna (Amanda Seyfried), agli esordi della sua carriera, che prende a cuore il caso di Ted. L’orsacchiotto americano mi ricorda con piacere (non so perché) Uan di Bim Bum Bam. Meno pestifero e certamente più educato del pupazzo di John, il simpatico cane rosa era un amico che per qualche ora negli anni Ottanta ci faceva ridere con le sue battute spesso taglienti ma mai banali. Perché, quindi, vedere Ted 2? Questo film, adatto a un pubblico adulto per il suo linguaggio scurrile, vi farà trascorrere due ore in spensieratezza, allontanando i problemi quotidiani proprio perché non ha grosse pretese.
Voto [usr 3.5]
Ted 2, trailer