Nell’antica cornice del Palazzo Reale di Portici, comune alle porte di Napoli, andrà in scena una visita guidata teatralizzata che intende scoprire e ripercorre quest’incantevole luogo, incastonato tra le verdeggianti pendici del Vesuvio e il mare del golfo di Napoli, e la Storia dell’area vesuviana dai suoi albori nel periodo borbonico sino alla decadenza del periodo savoiardo. “La Reggia racconta”, questo il titolo dell’iniziativa organizzata dall’Associazione Culturale NarteA, si terrà domenica 3 marzo 2013 alle ore 10,30. Attraverso una pièce teatrale, interpretata da attori professionisti, quali Irene Grasso ed Antimo Casertano, e con la guida di Gianfranco Russo, i visitatori saranno immersi in un viaggio spazio-temporale in grado di farli respirare l’atmosfera di un passato maestoso, basilare per comprenderne il valore e la bellezza.
Tra splendore e decadenza, l’Associazione Culturale NarteA trascinerà gli ospiti dall’alba del 1738 fino al periodo dell’unità d’Italia: la storia racconta che la Reggia di Portici fu voluta da Carlo III e dalla sua consorte Maria Amalia di Sassonia che, dopo la visita presso la villa vesuviana del duca Emanuele Maurizio di Lorena d’Elboeuf, decisero di farvi costruire una residenza che potesse ospitarli come dimora ufficiale della dinastia dei Borbone, ancor prima della costruzione della più imponente Reggia di Caserta. Questo percorso teatralizzato ha lo scopo di mostrare l’evoluzione di un sito storico partendo dalla valorizzazione del territorio, i suoi sviluppi economici, le sue caratteristiche storiche ed architettoniche che hanno svolto un ruolo fondamentale nel meridione settecentesco, fino alla sua “decadenza” nell’unità d’Italia.
L’intento, inoltre, è anche quello di mostrare le sale dell‘ala sud-est, quasi tutte recuperate, e allestite con il museo didattico sull‘ Herculanense Museum, e di raccontare dello splendido “Giardino della Regina“, l’attuale Orto Botanico, annesso al parco dove il sovrano Carlo III ordinò di allestire uno zoo con molte specie di animali esotici provenienti dall’estero.