«Nelle ultime due settimane di campagna elettorale ci attendiamo parole chiare e pubbliche sull’ambiente quale chiave di volta delle scelte economiche e sociali». È quanto scrivono sette tra le più importanti associazioni ambientaliste (CAI, FAI, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente,Touring Club Italiano, WWF) dopo la fine della prima tornata di cinque incontri con movimenti, partiti e liste, che hanno consentito dal 31 gennaio al 7 febbraio di confrontarsi, tra l’altro, con una delegazione del Movimento 5 Stelle, con il candidato premier Antonio Ingroia per la Lista Ingroia – Rivoluzione civile, con Ilaria Borletti Buitoni per la Lista civica Monti per l’Italia, con Nichi Vendola, segretario nazionale di SEL, e con Stella Bianchi, responsabile Ambiente del PD.
Il Diario Elettorale 2013 verrà pubblicato oggi sui siti web delle associazioni che sottolineano che « il Green Deal, caldeggiato dalle associazioni ambientaliste, è entrato nella sensibilità delle forze politiche e delle liste in lizza nelle elezioni nazionali 2013, ma ancora manca la volontà di farne uno dei temi al centro del confronto. Si stenta a dare la giusta rilevanza al messaggio che la gravità della crisi economico-finanziaria del Paese impone una Ri/Conversione ecologica delle scelte di fondo nei settori di energia, trasporti, infrastrutture, agricoltura e tutela e valorizzazione della biodiversità e dei beni culturali. Manca la consapevolezza che la necessità di risparmiare risorse economico-finanziarie e ambientali, non serve a superare solo il declino attuale, ma ad impostare il modello di sviluppo del futuro».
Il prossimo ciclo di incontri prevede: il 19 febbraio un confronto con il segretario federale della Lega Nord Padania, Roberto Maroni, mentre si attende risposta – alla richiesta di incontro inviata lo scorso 22 gennaio – da Silvio Berlusconi, presidente Pdl, Gianfranco Fini, presidente Fli, Pierferdinando Casini, leader dell’Udc.
Nel descrivere i 12 temi e le 80 proposte per la Ri/Conversione ecologica del Paese, le associazioni ambientaliste fanno riferimento a dati precisi e hanno individuato 28 priorità, tra le quali si segnalano:
- l’esigenza di redigere una Roadmap nazionale di Decarbonizzazione e di uso efficiente delle risorse per i settori di produzione dell’energia elettrica, dei trasporti, dell’industria e dei servizi che sostengano la Green Economy;
- fissare l’Obiettivo del 100% Rinnovabili;
- integrare la Strategia nazionale sulla biodiversità con la programmazione nei diversi settori economici;
- garantire fondi sufficienti al funzionamento dei parchi terrestri e delle aree marine protette e organizzare la Terza conferenza nazionale delle aree protette;
- procedere ad una Programmazione integrata dei beni e delle attività culturali;
- definire un Piano nazionale della mobilità che superi il Primo Programna delle infrastrutture strategiche e abbia come priorità l’intervento organico nelle aree urbane, il riequilibrio modale dalla strada alla ferrovia in particolare per le merci e la riduzione delle emissioni di gas serra;
- elaborare una nuova legge di Governo del territorio e pervenire ad una normativa sul consumo del suolo;
- definire un Piano pluriennale di adattamento ai cambiamenti climatici e rilanciare i Piani di Assetto Idrogeologico (PAI).
Intanto domani, 12 febbraio 2013 a Roma, Legambiente e Consorzio Polieco presentano una nuova ricerca sul tema dei mercati illegali che fotografa i flussi illeciti tra l’Italia, l’Europa e il mondo attraverso l’analisi delle connessioni fra le diverse filiere merceologiche, i soggetti coinvolti, le modalità operative, i luoghi più battuti dalle trame criminali. L’appuntamento si concluderà con un confronto con alcuni candidati alle prossime elezioni politiche su una vera e propria “Agenda per l’ambiente e la legalità”.