ARMI USA, GIORDANO: «PRIMA LA RIFORMA SANITARIA»

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Stati Uniti e armi da fuoco, una storia infinita che ogni giorno porta all’attenzione nuovi fatti di cronaca. Tra i più recenti c’è la vicenda del piccolo Ethan, rapito da un veterano del Vietnam e poi liberato grazie a un blitz dell’Fbi. Proprio in concomitanza con questa vicenda, ma è soltanto una coincidenza, il presidente Barack Obama ha presentato a Minneapolis, Minnesota, i punti della sua legge sul controllo delle armi.

«Ci sono state molte dichiarazioni, molte discussioni, molta pubblicità, ma non abbiamo ancora fatto nulla di concreto», ha dichiarato Obama affermando che legiferare contro la diffusione di armi d’assalto e di caricatori con oltre 10 colpi «non sarà una soluzione perfetta, ma può fare la differenza». Tra le misure comprese nel pacchetto presentato lo scorso 16 gennaio c’è anche la restrizione per il possesso delle armi verso persone mentalmente instabili. Risulta infatti che a commettere omicidi di massa sono spesso persone con disabilità psichiche. Sotto accusa è finito il sistema sanitario. Le assicurazioni non offrono la copertura adeguata ai malati mentali e le cure sono spesso troppo costose.

Abbiamo parlato di questo aspetto con il professor Antonio Giordano, Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine e Co-Direttore del Center for Biotechnology nel College of Science and Technology di Philadelphia.

Antonio Giordano

Professor Giordano, può spiegarci com’è affrontato negli USA il problema della salute mentale?

L’Obamacare (il programma sanitario voluto da Obama), ha fatto in modo che i servizi di salute mentale rientrino tra i servizi previsti dalla legge sulla salute. Nonostante l’Affordable Care Act, insieme con il Mental Health Parity Act del 2008, vada nella direzione di assicurare una copertura sanitaria per la maggior parte degli americani, persistono alcune lacune. La copertura assicurativa americana per il trattamento della salute mentale è stata a lungo non consistente. Più di un quarto degli adulti degli Stati Uniti hanno un problema di salute mentale diagnosticabile, ma meno della metà riceve trattamenti. Negli ultimi 3 anni il governo Americano ha tagliato oltre 4.35 miliardi di dollari per i servizi (da National Association of State Mental Health Program) e l’assistenza privata è sempre più difficile da ottenere. Nel 2012, l’85 per cento dei datori di lavoro ha offerto una qualche forma di beneficio per la salute mentale. In America, a partire dal 2014, i piani di assicurazione, comprenderanno benefici per la salute mentale al pari di qualsiasi altra condizione medica. Ma non è ancora chiaro cosa esattamente sarà coperto. Al di là di questi dati vorrei sottolineare che alcune delle più note stragi sono state commesse da persone ritenute “normali” cui è stata diagnosticata una seria patologia mentale solo a seguito della commissione del reato.

Pensa che, prima di approvare norme restrittive sull’uso delle armi, sia più opportuna una riforma sanitaria che garantisca cure più capillari delle persone con disturbi psichici?

Si prevede che ben 30 milioni di persone avranno la copertura sanitaria assicurativa all’inizio nel 2014. Di queste persone è stimato che circa 6-10 milioni conviveranno con malattie mentali non trattate, creando, in pratica, una pericolosa possibilità di sovraccarico del sistema sanitario già sopraffatto. Bisognerebbe investire per evitare lunghi tempi di attesa per vedere uno psichiatra, per esempio, e ampliare il numero dei professionisti del settore ed in parallelo restringere l’uso delle armi da fuoco. Voglio anche aggiungere che il presidente americano Obama ha recentemente proposto di addestrare personale docente delle scuole e persone a contatto con i “teenager” per riconoscere preventivamente possibili segnali di disturbi mentali tramite un programma speciale di training. L’attenzione sui teenager è giustificata dal fatto che almeno il 50 per cento delle malattie mentali inizia a manifestarsi prima dei 14 anni di età.

Tra le proposte di legge avanzate da Obama c’è quella di inserire in un apposito elenco i nomi delle persone mentalmente disturbate, a cui sarebbe revocato il diritto di possedere armi. Ma come si può definire questa categoria? Quali patologie inserire tra quelle “a rischio strage” e quali escludere?

Per quanto di mia conoscenza è stata la NRA (National Rifle Association), l’associazione di attivisti pro-uso di armi, a volere proprio la creazione di questo registro nazionale di persone mentalmente disturbate allo scopo di limitare l’acquisto di armi da parte di questi soggetti. Il presidente Americano Obama ha ordinato in queste settimane un dialogo nazionale sulla salute mentale ed una serie di bilanci sui costi riguardanti i problemi di salute mentale. Per quanto riguarda le patologie da inserire a rischio strage è difficile fare un elenco esatto, ma sicuramente disordini bipolari, depressione e schizofrenia sono da considerare con molta attenzione.

Piera Vincenti

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