Il Policlinico A. Gemelli sta cambiando volto, non un’operazione di maquillage, ma un rinnovamento profondo che trasformerà il Policlinico in Poli-Clinics. Il processo è già in corso con l’obiettivo di riorganizzare l’offerta per macroaree assistenziali che sono il Polo Oncologico, il Polo Emergenza, il Polo Donna, il Polo Cardiovascolare, il Polo Neuroscienze. Queste macroaree, che fanno capo ciascuna a più Dipartimenti, tracciano la direzione dei percorsi clinico- assistenziali lungo i quali il paziente viene guidato dalla diagnosi alla riabilitazione, seguendo passo dopo passo il suo percorso di cura, allineando i comportamenti assistenziali ai migliori standard di qualità. Ciò significa che l’attività di ricovero si articolerà in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito (ad esempio percorso del paziente con tumore al polmone, percorso del paziente affetto da scompenso cardiaco ecc.), quella del trattamento e quella della dimissione con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero.
Il nuovo profilo del Policlinico Gemelli è stato tracciato ieri nel corso del Convegno “L’Hospitalitas al Malato del XXI secolo”, un incontro con i massimi esperti in ambito sanitario per fare il punto sulle migliori esperienze e sui migliori modelli assistenziali in campo nazionale e internazionale.
A circa 50 anni dalla sua fondazione, il Gemelli raccoglie le sfide per sostenere il presente e governare il futuro della sanità e si rinnova con l’obiettivo di «rispondere alle trasformazioni epidemiologiche, economiche e sociali dei nostri tempi, di adeguarsi ai cambiamenti dei bisogni di salute, delle aspettative e dei comportamenti dei cittadini, di modificare le reti assistenziali formali e informali», spiega il Direttore del Policlinico, Maurizio Guizzardi. Il nuovo Gemelli offrirà anche una risposta alla pressione costante sui temi dell’appropriatezza e dell’economicità dei trattamenti, per rafforzare la sua vocazione di struttura leader nell’assistenza per acuti a livello nazionale e internazionale.
«Ma il Piano strategico – prosegue Guizzardi – non nasce solo dall’esigenza di migliorare l’efficienza e l’appropriatezza del nostro ospedale, anche se abbiamo l’obbligo di migliorare il nostro conto economico, l’efficienza globale e quella operativa. A tal proposito – continua Il Direttore del Policlinico – ho chiesto ai ricercatori dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confrontare il Gemelli con 7 aziende ospedaliere del Lazio (comprendendo anche i Policlinici universitari) e altre 3 aziende ospedaliere di rilevanza nazionale che operano a un livello di complessità medio-alto».
La realizzazione di percorsi di cura ad hoc per le diverse patologie complesse potrà offrire al paziente un’assistenza di migliore qualità e più umana, facendolo sentire accolto e sempre guidato in ogni fase del percorso. Il nuovo Gemelli, inoltre, si conferma come centro di eccellenza nazionale e internazionale e come tale è impegnato ad adottare nuove strategie per aumentare l’attrattività su patologie a elevata complessità sia a livello extraregionale, sia a livello internazionale.
Il nuovo Policlinico dovrà diventare un “locus amoenus” dove la cura è possibile non solo grazie ai più innovativi strumenti tecnologici. Sarà, infine, avanzata la richiesta del Policlinico Gemelli come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) focalizzato sulla ricerca e l’assistenza centrata sul paziente in oncologia.