Dal 29 dicembre 2012 – presso l’African Dada Resort, Casaurina, Malindi, Kenya – si sta svolgendo la quarta edizione della Biennale di Malindi che si chiude il 28 febbraio 2013 e che presenta una finestra sull’arte dell’Africa orientale a confronto con le opere di artisti internazionali, provenienti da ogni parte del mondo. “Arti marziali: opere di combattimento” è il tema attorno cui ruota questa quarta Biennale, curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da La Biennale di Malindi ltd e dalla Fondazione Sarenco. L’iniziativa testimonia come i vari artisti affrontano e interpretano situazioni di guerra e di conflitto presenti nei loro Paesi. Come afferma Achille Bonito Oliva, «il multiculturalismo ha posto al centro della propria strategia il tema identitario, la responsabilità di ogni singolo artista per l’uso che fa del linguaggio per produrre “un’arte puntata sul mondo” come diceva Picasso. Se l’arte è sempre produzione di Catastrofe ed irruzione dell’immaginario individuale sull’equilibrio tettonico del linguaggio sociale, questo ci permette di affermare l’inevitabilità di un’arte contro. Tutte le arti diventano marziali e il processo creativo diventa allestimento di un arsenale iconografico di opere di combattimento». La Biennale Internazionale d’Arte di Malindi 2012 è arricchita da una serie di sezioni speciali. Tra queste, Focus China, a cura di Vincenzo Sanfo, propone una selezione di artisti cinesi emergenti, quali Zhang Hong Mei, Ran Xue Mei, He Hong Bei, Xu De Qi, Ma Han, Huang Kehua, Zheng Yi; Transafricana, a cura di Achille Bonito Oliva, presenta un grande progetto di mostre d’arte africana contemporanea itineranti, con opere di Mikidadi Bush, Seni Camara, George Lilanga, Esther Mahlangu, Kivuthi Mbuno, Peter M. Wanjau.
Inoltre, è stato riservato un approfondimento agli artisti internazionali che operano a Malindi (Hellen Anyango, Luigi Colajanni, Paolo Crescenti, Mulia Kitivi, Sara Landriscina, Cheff Mwai, John Nzau, David Ochieng, Richard Onyango, Vanni Romoli, Sarenco, Martin Schulz, Alexandra Spyratos, Gian Paolo Tomasi, Mari Verriello) e sono stati omaggiati due maestri africani quali John Goba e Margaret Majo. L’iniziativa è accompagnata da un catalogo (edizione bilingue italiano e inglese) pubblicato da Adriano Parise Editore di Verona.