Dal 2008 a oggi diminuiscono leggermente i bambini di 8-9 anni in sovrappeso e quelli obesi, ma l’Italia resta ai primi posti d’Europa per l’eccesso ponderale infantile. Sono ancora troppo frequenti tra i piccoli le abitudini alimentari scorrette, come pure i comportamenti sedentari, anche se aumentano, sia pur di poco, i bambini che fanno attività fisica. E’ questa la fotografia scattata nel 2012 dal Sistema di sorveglianza “OKkio alla SALUTE”, promosso dal Ministero della Salute e dal CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), nell’ambito del programma strategico “Guadagnare salute – Rendere facili le scelte salutari”. I dati sono stati presentati questa mattina nell’Auditorium “Biagio D’Alba” del Ministero della Salute.
La rilevazione, che è a carattere biennale ed è alla terza edizione, ha coinvolto 46.492 bambini appartenenti a 2.623 classi terze della scuola primaria. Dai dati 2012 risulta che il 22,1 per cento dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso rispetto al 23,2 per cento del 2008/09 (-1,1 per cento) e il 10,2 per cento in condizioni di obesità, mentre nel 2008/09 lo era il 12 per cento (- 1,8 per cento). Complessivamente, dunque, nel 2012 l’eccesso ponderale riguarda il 33,3 per cento dei bambini della terza elementare (-2,9 per cento rispetto alla prima rilevazione). Le percentuali più elevate di sovrappeso e obesità si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud: in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata l’eccesso ponderale riguarda più del 40 per cento del campione, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono sotto il 25 per cento.
«L’educazione alimentare resta cruciale – avverte il Ministero della Salute – risultano ancora troppo frequenti tra i bambini le abitudini che possono favorire l’aumento di peso, specie se concomitanti». In particolare il 9 per cento dei bambini salta la prima colazione e il 31 per cento fa una colazione non adeguata; il 67 per cento fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 21 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura; il 43 per cento consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.
I valori dell’inattività fisica e dei comportamenti sedentari mostrano un piccolo miglioramento, pur rimanendo elevati: il 16 per cento dei bambini pratica sport soltanto per un’ora a settimana o anche meno, rispetto al 25 per cento del 2008-9; il 17 per cento non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine (quattro anni prima erano il 26 per cento); il 42 per cento ha la TV in camera (-6 per cento), il 36 per cento guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per più di 2 ore al giorno (-11 per cento) e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.
«Sovrappeso, obesità e stili di vita non salutari rappresentano una sfida rilevante per la sanità pubblica – conclude il Ministero – In particolare, la loro diffusione tra i bambini è preoccupante in quanto predittori di future condizioni di salute sfavorevoli, considerando l’attuale quadro epidemiologico caratterizzato dall’alta prevalenza delle malattie cronico-degenerative. A ciò si aggiunge il fatto che i genitori non sempre sono consapevoli dei problemi relativi al peso dei propri figli: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38 per cento non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale. Questi risultati sottolineano la necessità di investire ancora di più nella prevenzione per ridurre le disuguaglianze e i costi sanitari e sociali».