In occasione dell’8 marzo e della festa della donna, Roma propone due mostre sull’arte del merletto e del ricamo, da sempre appannaggio delle donne. Le esposizioni, che si svolgeranno in due sedi diverse, intendono rileggere un aspetto non secondario nel lavoro femminile, poco conosciuto ma che ha comportato impegno e sacrificio a fronte di un risultato il più delle volte artistico.
SUSAN HARBAGE PAGE – Dall’8 marzo al 26 aprile, presso La Casa della Memoria e delle Storia, sarà allestita la mostra Susan Harbage Page. Lo strappo della storia, conversazioni con merletti il cui tema è legato non solo alla storia del costume e della moda, con implicite connessioni socio-culturali, ma anche alla natura simbolica e metaforica relativa alla natura stessa dei manufatti di cui si parla. Il ricamo, il cucito, la maglia e l’uncinetto sono lavori di tradizionale appannaggio femminile, quell’atto “creativo” tutto al femminile che ha attraversato la Storia come un invisibile racconto umano. Le creazioni di Susan Harbage Page scelgono, piuttosto che la fedeltà della rappresentazione, una frammentarietà immaginifica, il dettaglio e l’elemento di dissonanza da un contesto spesso coercitivo.
La mostra è concepita per la Casa della Memoria e della Storia come una sorta di catalogazione di quel lavoro creativo femminile. Realizzando un’operazione concettuale, l’artista statunitense, dopo aver ritracciato graficamente i confini di vecchi ricami, merletti, trine e pizzi, ne attraversa i codici simbolici e metaforici presentandoli come “reliquie”. Ponendo il merletto o il centrino sotto un foglio di carta traslucida fatta a mano, ne ricodifica il tratto con l’inchiostro, prevalentemente nero, ma anche magenta. Nel passaggio dall’anonimo manufatto all’opera d’arte, Harbage Page ricostruisce la matrice più intima del lavoro, restituendo metaforicamente memoria e identità alla mano femminile che lo ha realizzato. Memoria, identità arte, dunque, come universo femminile nascosto.
I PERCORSI DEL FILO – Dalle imponenti opere di fiber art di Fulvia Lorenzutti e Beatrice Colabianchi alle raffinate interpretazioni di Mia Dvorak e di Iolanda Ottavi, la mostra collettiva I percorsi del filo. L’arte, le donne, il nuovo merletto, alla Sala Santa Rita dal 9 al 28 marzo 2013, propone una panoramica delle tendenze contemporanee e delle tecniche di lavorazione del merletto d’arte affermatesi negli ultimi anni, per lo più sconosciute al grande pubblico, evidenziandone le grandi potenzialità e capacità espressive. Affianca le opere delle quattro artiste la creazione collettiva realizzata dalle donne dell’associazione culturale Istituto per la Promozione del Merletto, che ha curato la mostra.
Dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso, un “nuovo Rinascimento del merletto” in ambito europeo ha favorito la riscoperta e il recupero delle lavorazioni tradizionali. Alla luce di un profondo rinnovamento che unisce alla perfezione tecnica tradizionale nuove forme espressive e nuovi utilizzi, il merletto non è più solo l’oggetto che conosciamo bensì una forma d’arte che si inserisce a pieno titolo nel più generale contesto della fiber art. Non solo, il nuovo merletto trova spazio anche nell’ambito dell’arte applicata rinnovata nella tecnica e nella progettualità, come forma di sperimentazione creativa nel campo della moda e del gioiello.