Fuoco e fiamme nella notte hanno distrutto a Napoli la Città della Scienza, considerata un piccolo e raro gioiello della città partenopea, una delle più valide attrattive turistiche. La struttura, di cui rimangono soltanto i muri perimetrali, è stata posta sotto sequestro per permettere agli inquirenti di svolgere le indagini del caso e accertare eventuali responsabilità. Al momento non si esclude nessuna ipotesi ma quella dell’incendio doloso appare la più probabile. Difficilmente, infatti, un incendio del genere, così vasto e così rapido, si sia sviluppato per cause accidentali.
I danni sono ingentissimi: sopravvivono solo i muri perimetrali, l’interno dei padiglioni è devastato. In pochi minuti è andato in fumo l’intero polo, nato negli anni ’90 dalla bonifica e rinascita dell’ex area industriale Italsider e diventato luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese. Ricalcando il modello de La Villette a Parigi, la Città della Scienza ospitava, oltre al museo interattivo, anche un planetario e un’area per mostre d’arte.
IL SINDACO DE MAGISTRIS – Benché la parola dolo non sia stata ancora pronunciata ufficialmente, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris non ha dubbi che «dietro le fiamme ci sia una mano criminale. Ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili», dice De Magistris che su Twitter ha scritto: «Oggi migliaia di ragazzi e bambini di Napoli si sono svegliati piangendo per la distruzione di Città della Scienza – scrive il sindaco – Napoli è sotto attacco!».
ROBERTO SAVIANO – Anche il giornalista Roberto Saviano si chiede «Dolo o incidente? Da sempre i clan vorrebbero edificare a Bagnoli: le fiamme a Città della scienza sono il fallimento di una Napoli diversa». Queste le parole dello scrittore sul social network, dove ha scritto anche: «Sembra che a Napoli nulla sia destinato a sopravvivere. Mi sento di cenere. Ossa di cenere, pensieri di cenere, cuore di cenere. Come Napoli, che oggi è di cenere».
GIORGIO NAPOLITANO – Parole di amarezza anche da parte del Presidente della Repubblica. «Ho appreso con grande rammarico della devastante distruzione che ha colpito la Città della Scienza a Napoli. So bene, per averle conosciute e frequentate negli anni, quale valore avessero quella istituzione e quella moderna struttura dal punto di vista culturale e pedagogico», ha detto Giorgio Napolitano, parlando al telefono con il Direttore del Mattino, Alessandro Barbano. «Al di là dell’accertamento delle cause e delle responsabilità del disastro – ha aggiunto il Capo dello Stato – si pone ai poteri pubblici, anche sul piano nazionale, così come alla comunità scientifica e alla società civile napoletana, il problema di creare le condizioni per colmare un vuoto così grave e restituire alla città una leva così importante per il suo futuro».
IL CNR – «L’incendio di Città della Scienza è una ferita profonda, per Napoli e per l’intera comunità nazionale. In poche ore sono andati distrutti anni di lavoro, di sacrifici, di passione. Ma non dobbiamo, né possiamo restare fermi» commenta il presidente del Cnr, Luigi Nicolais. «Tutti dobbiamo sentirci partecipi della sua ricostruzione, che dovrà avvenire in tempi rapidi e certi. Città della scienza è il simbolo del riscatto di un’area e di una comunità che non può essere ridotto in macerie: per questo è necessaria una mobilitazione straordinaria della comunità scientifica e delle istituzioni, pubbliche e private. Come Cnr siamo particolarmente coinvolti e provati. In questi giorni Città della Scienza ospitava un’importante mostra iconografica e documentale su Fridtjof Nansen, esploratore, scienziato, politico norvegese, andata completamente distrutta. Sicuramente non ci rassegneremo né lasceremo morire un presidio di cultura, legalità e progresso come è stato e come tornerà ad essere Città della scienza».
L’INGV – L’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia esprime la propria costernazione per quanto accaduto alla Città della Scienza di Napoli con il terribile incendio della scorsa notte. «Sono state fortemente colpite le importanti strutture gioiello della Scienza napoletana riconosciute in tutto il mondo. In questo momento così difficile, l’INGV dichiara di voler contribuire a sostenere da subito ogni intervento di pronta ripresa delle attività».