Il Presidente della Repubblica, dopo una tornata elettorale, ha l’importante funzione non solo di sciogliere le Camere, nel caso in cui non si raggiunga un accordo sulla formazione del nuovo Governo, ma soprattutto di dare il via alle consultazioni per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un Esecutivo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. Ma l’attuale capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non può sciogliere le Camere, perché è alla fine del suo mandato che non rinnoverà come ha confermato proprio oggi: «Lo scioglimento delle Camere non mi interessa, in quanto non ho il potere di farlo – ha detto -. E la carta d’identità conta». Nulla di nuovo dunque. Diverse le parole dichiarate in Germania alla stampa dopo l’incontro con il presidente federale Gauck. «Non c’è un’Italia allo sbando e in questo senso io non vedo un rischio di contagio, perché per contagiare prima bisogna prendersi una malattia e noi per il momento non abbiamo preso nessuna malattia – ha dichiarato Napolitano -. Abbiamo da gestire un risultato elettorale complicato perché c’è stata frammentazione, ci sono state contrapposizioni, però credo che siamo tutti d’accordo che non può accadere che per avere un risultato che ci lasci più tranquilli si faccia un accordo a tavolino, prima delle elezioni, su quale deve essere il risultato delle elezioni». Il Capo dello Stato ha aggiunto che «il popolo si è espresso liberamente in quel momento assolutamente sovrano, questa è la legge della democrazia e quindi dobbiamo confrontarci rispettosamente con la volontà espressa dal popolo e dagli elettori». Dopo l’incontro con la stampa, il portavoce di Angela Merkel ha reso noto che nel colloquio con il presidente Napolitano la Merkel ha espresso, nuovamente, la propria fiducia nella responsabilità delle forze politiche che devono formare un nuovo governo in Italia e ha inoltre augurato a Napolitano «di avere successo nell’adempimento del suo ruolo nel processo post- elettorale». Infine, il presidente Napolitano, quando ha incontrato la collettività italiana, rispondendo al saluto del Presidente del Comites, ha affermato: «Come Capo dello Stato ho per Costituzione il mandato di rappresentare l’unità nazionale e penso che rappresentare l’unità nazionale non sia molto diverso dal rappresentare la dignità nazionale – ha continuato -. Mi sono sentito molto investito di ambedue questi mandati, di ambedue questi doveri. Noi rispettiamo profondamente la Germania d’oggi per i suoi successi; una nazione che si è data una Costituzione democratica, che ha saputo risorgere dalle rovine e insieme con l’Italia ha saputo costruire una nuova Europa, e vi dico soltanto questo: noi rispettiamo e naturalmente esigiamo rispetto per il nostro paese».
Staremo dunque a vedere cosa farà il presidente della Repubblica, anche se tutto si gioca in casa del Partito Democratico che deve trovare, per costruire il proprio consenso in Parlamento, degli interlocutori. E chi possono essere se non il Pdl e il Movimento 5Stelle di Beppe Grillo che, ribadiamo, non si è candidato quindi di fatto non ha alcun potere decisionale, almeno fuori dalle quinte? Nei vertici del Partito democratico le tensioni sono al massimo, perché se da un lato Grillo continua con le provocazioni, dall’altro Berlusconi non è da meno…
Carla Cesinali