A Reggio Emilia tutto pronto per le “Giornate della Laicità”, la manifestazione d’approfondimento culturale in programma dal 19 al 21 aprile 2013.
Un momento di discussione ed elaborazione del pensiero e dei concetti di democrazia e cittadinanza libera, organizzato da Iniziativa Laica in collaborazione con Arci Reggio Emilia, Politeia – Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica e Fondazione Critica Liberale. Dopo il successo delle precedenti edizioni, il Festival quest’anno sarà incentrato sul tema “Diritti al futuro – Un’Italia laica sarebbe certamente migliore”, e articolato in 16 incontri che vedranno la partecipazione di alcuni tra i più importanti pensatori del nostro paese, esponenti del mondo culturale, filosofico e scientifico, laico e religioso: tra questi, Stefano Rodotà, Enzo Marzo, Chiara Saraceno, Curzio Maltese, Eugenio Lecaldano, Marilisa D’Amico, Silvia Finzi, Carlo Alberto Redi, Simona Argentieri, Patrizia Borsellino e molti altri ancora.
«I cambiamenti in atto nella politica italiana potrebbero essere il preludio a una nuova discussione su quei diritti civili e di libertà, negati in Italia, dei quali i laici devono farsi promotori. La posta in gioco è alta e sta nella libertà di scelta di un cittadino maturo, indipendente, in grado di orientarsi sulla base dei propri principi e non su quelli delle varie autorità, in primis la Chiesa cattolica, che pretendono di dire come comportarsi ai cittadini, e cercano di imporre valori validi per tutti» spiega Giorgio Salsi, presidente di Iniziativa Laica e ideatore/direttore delle Giornate della Laicità.
Si discuterà dell’agenda dei diritti civili e di libertà, posti in relazione a quei principi fondamentali della nostra Costituzione (laicità, libertà, autodeterminazione, uguaglianza, pluralismo, indispensabili per la convivenza civile e una cittadinanza costituzionale, che comprenda anche la messa in discussione il ruolo della Chiesa. «In una fase di spending review come quella che stiamo vivendo – prosegue ancora Salsi – , è impensabile che ancora oggi sussistano nel nostro Paese una serie di privilegi assurdi, inimmaginabili in altri Paesi e invece assodati in Italia, riconosciuti esclusivamente alla confessione cattolica. Pensiamo, ad esempio, agli insegnanti di religione, scelti dai vescovi e pagati dallo Stato, o al meccanismo perverso di ridistribuzione dei contributi dell’otto per mille. Occorre rilanciare la discussione su questa pretesa di uno stato differenziato a favore della religione e della Chiesa Cattolica, e sul tentativo di quest’ultima di imporre una visione unica sui valori civili di cittadinanza». Anche quest’anno la direzione scientifica delle Giornate della Laicità è affidata al professore Carlo Flamigni, uno dei maggiori esperti di fisiopatologia e padre della fecondazione assistita.
Tra i diversi incontri, uno spazio molto particolare sarà dedicato al confronto con due delegazioni provenienti da Francia e Belgio, che parteciperanno alle Giornate per dibattere su come la laicità sia vissuta a livello istituzionale nei Paesi d’oltre confine. Per la Francia ci saranno Jean Michel Ducomte e Pierre Tournemire, rispettivamente presidente e vicepresidente della Ligue de l’enseignement, l’organizzazione francese composta da oltre 30 mila associazioni affiliate, che si occupa di educazione popolare e laica nelle scuole. Per il Belgio, invece, ci sarà Pierre Galand, economista e senatore del parlamento, presidente del “Centre d’Action Laïque” e della “Fédération Humaniste Européenne”. Spazio anche all’attualità proveniente dagli stati del Nordafrica, con l’incontro “Primavera araba e laicità”, con la partecipazione di Silvia Finzi, e al focus sul rapporto tra mass media e religione nel nostro Paese.
Per maggiori info sul programma: www.giornatedellalaicita.com.