Da oggi, 16 aprile 2013, fino al 21 aprile al Piccolo Teatro Studio Expo, Pamela Villoresi sarà in scena con Memorie di una schiava di Gigi di Luca, una produzione La Bazzarra, con il patrocinio dell’Ambasciata del Sudafrica in Italia. L’attrice interpreta il romanzo scritto in afrikaans dalla sudafricana bianca Wilma Stockenstrom. La traduttrice, Susanna Basso, definisce “Poema vegetale” il romanzo da cui trae ispirazione lo spettacolo, scritto nel 1981, che ha vinto numerosi premi tra cui in Italia il Grinzane Cavour.
La sofferenza della protagonista viene narrata nella lingua stessa di chi quella sofferenza ha causato, la lingua gutturale e straniera dell’offesa. «Le memorie di una schiava, il suo desiderio di opporre resistenza alla vita di violenze a cui è naturalmente costretta, sono il punto di partenza dello spettacolo, il percorso poetico e sofferto di una figura femminile della quale non si conosce nemmeno il nome perché – commenta con amarezza – pronuncio il mio nome e non significa nulla».
L’albero, il mitico e simbolico “baobab” in cui la vecchia schiava alla fine della sua vita si rifugia, l’accoglie e la protegge: «Conosco l’interno del mio albero come un cieco casa sua, come si può conoscere qualcosa che è nostro soltanto e come invece non ho mai conosciuto le capanne e le stanze in cui mi veniva ordinato di dormire». Il baobab è il suo punto di riferimento, il confine spaziale e temporale tra un passato, dominato da confusione e terrore, e un presente in cui la creatura comincia a riprendere in mano i fili della sua esistenza. Alle spalle, in quel “prima diverso”, c’è la schiavitù, con le facce e i corpi dei successivi padroni che le attraversano e tormentano la vita. Si indaga così sulla sottomissione psicologica e fisica, sulla schiavitù contemporanea che, con nuove forme di costrizione, continua a negare la libertà e la dignità umana. Le parole poetiche della Stockenstrom e la storia della schiava sudafricana incontrano le storie e i volti delle ragazze nigeriane, senegalesi, ghanesi, albanesi, di oggi.
La messa in scena si muove su più piani narrativi, parole, immagini e musiche eseguite dal vivo da Baba Sissoko, musicista africano, “Griot”, chiamato a raccontare nuove e più amare storie, a intonare un solo grande “canto corale di libertà”. Il percorso registico di Gigi Di Luca corre sui binari del rapporto tra musica etnica e parola. Linguaggi essenziali per un recupero di un’identità collettiva. Uno spettacolo che diventa un’occasione per riflettere su una tematica quanto mai urgente e alla quale la società odierna pare assuefatta. Un racconto che apre gli occhi sull’ “uomo lupo” capace di calpestare il diritto alla vita in nome del profitto.
La scheda dello spettacolo
Piccolo Teatro Studio Expo (via Rivoli 6 – M2 Lanza)
dal 16 al 21 aprile 2013
Memorie di una Schiava
di Gigi Di Luca
liberamente tratto da Spedizione al Baobab di Wilma Stockenstrom
traduzione di Susanna Basso
adattamento drammaturgico e regia Gigi Di Luca
musiche dal vivo Baba Sissoko
scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano
disegno luci Gianni Netti
assistente alla regia Maica Rotondo
Produzione La Bazzarra
con il patrocinio dell’Ambasciata del Sudafrica in Italia