Sono numeri davvero allarmanti quelli comunicati dall’Unicef e relativi ai bambini morti in Siria in questo conflitto. Stando alle cifre divulgate proprio dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, pare infatti che si stia assistendo a un massacro di enormi proporzioni: 8.000 bambini deceduti dall’inizio della guerra civile ad oggi.
«Non abbiamo conferme ufficiali – afferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef – ma non c’è dubbio che se quelle appena fornite dell’Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani corrispondono a verità, ossia 8000 bimbi morti negli ultimi 700 giorni, siamo di fronte ad un dato aberrante e “storico” nella sua crudeltà che non vorremmo mai aver sentito e che dovrebbe scioccare il mondo intero».
Una situazione davvero drammatica e che, almeno per il momento, non sembra destare tanta attenzione quanta ne meriterebbe. «Da mesi – prosegue Iacomini – ripetiamo disperatamente che è ora di dire basta a questo massacro. Lo hanno ribadito anche i vertici di UNHCR, WFP, OCHA e UNICEF nelle ultime ore. In Siria ci sono 6 milioni di persone colpite dal conflitto di cui 3 milioni sono bimbi cui è stato tolto tutto. Se a loro aggiungiamo 1,3 milioni di rifugiati presenti nei paesi limitrofi, di cui la metà bambini, viene da chiedersi come sia stato possibile accettare a distanza di anni un’altra “Bosnia” o un altro “Ruanda”.
Mi auguro – precisa – che il prossimo Governo e, in particolare, il futuro Ministro degli Esteri si facciano carico presso le cancellerie del mondo del grido di dolore e di pace che viene dai bambini siriani e che si giunga quanto prima a un cessate il fuoco, ricordando che qualunque guerra, a qualunque latitudine, è una guerra contro i bambini. Non possiamo più accettare – conclude – una strage di innocenti come quella in corso».