«Gli antagonismi finiscono per logorare mentre la pacificazione fa stare meglio». La pensa così Sergio Rubini nel presentare a Bologna “Mi rifaccio vivo”, il suo undicesimo film che, prodotto da Fandango e distribuito da 01 sarà nelle sale cinematografiche con 300 copie dal 9 maggio, il giorno di inizio della Festa del Cinema.
Si tratta di una commedia agrodolce in cui si gioca con il tema post-mortem ed in particolar modo sulla capacità di andare incontro anche ai propri nemici. «Penso che in un momento di crisi un film che definirei positivo – spiega il regista pugliese – sia un atto di coraggio. Il lavoro ha un obiettivo preciso, quello di indicare una strada e fare in modo che lo spettatore esca dal cinema sollevato, con una speranza». Rubini è un fiume in piena e non ha bisogno di domande. Parte in quarta con il racconto del suo lavoro: «L’idea è stata quella di narrare una storia di riconciliazione. Il mio protagonista dopo una sfrenata rivalità con un altro imprenditore che si trascina dai tempi della scuola, decide di suicidarsi. Poi però ha la possibilità di ritornare sulla terra perchè pensa di affondare per sempre il suo nemico e non mette in conto invece che stando accanto al suo antagonista scopre che non è poi così come lo aveva immaginato. Insomma dalla voglia di buttarlo giù capisce di avere nei suoi confronti anche un po’ di simpatia e diventerà addirittura il suo migliore amico…».
Dunque gli antagonismi finiscono per logorare e allora ecco che non mancano i parallelismi con il governissimo. Così Emilio Solfrizzi: «C’è da dire che il film è stato pensato un anno e mezzo fa quando il quadro era diverso mentre adesso siamo nella condizione che due schieramenti opposti sono costretti per amor di patria a trovare un momento di unione ed a superare gli steccati. Il nostro film propone esattamente questo tema, non affrontare più il nemico col fucile ma anzi tirar meglio le ragioni dell’altro, per cui se questo è un gancio con la realtà, possiamo dire che inella nostra storia è propsto sicuramente».
Gli spettatori potranno godersi anche un finale a sorpresa e Neri Marcorè spiega perchè “Mi rifaccio vivo” è un film da non perdere: «Si tratta di una commedia cha ha diversi spunti di riflessione. Non è una storia costruita sulle battute ma sulle situazioni. Tenuto conto che in questo film ci sono tanti attori che proprio nella commedia riescono a dare il meglio, credo non manchino davvero tutti gli ingredienti per uscire dalla sala ben contenti».
Nel cast anche Enzo Iacchetti, Gianmarco Tognazzi, Bob Messini, Valentina Cervi, Vanessa Incontrada e Margherita Buy.
Emilio Buttaro