E`aumentato del 27 per cento il numero dei bambini morti e feriti in Afghanistan. Ad affermarlo con una nota l’Unicef che si riferisce ai primi quattro mesi del 2013 e fa il confronto con il primo quadrimestre del 2012. I dati, che mostrano uno scenario non proprio rassicurante per un’area tra le più difficili del pianeta, sono stati ufficializzati dal Rapporto sui bambini e i conflitti armati, che è stato presentato questa settimana dal segretario generale delle Nazioni Unite, dal quale si denota che in Afghanistan nel 2012 sono state registrate – tra i bambini – 1.304 vittime. Dal 1 gennaio al 30 aprile di quest’anno sono deceduti 414 bambini, rispetto alle 327 registrate nello stesso periodo dello scorso anno. L’Unicef esprime quindi la sua preoccupazione per una situazione che, afferma l’organizzazione, si fa sempre più difficile; perciò rinnova «l’invito a tutte le parti in conflitto a impegnarsi maggiormente per garantire che la vita dei bambini, delle donne e degli altri civili sia protetta in ogni momento, in conformità con il diritto internazionale umanitario». Ciò include, continua l’Unicef, «cambiare gli schemi di coinvolgimento che mette i bambini in prima linea e a rischio di morte e di ferimenti».
L’Organizzazione esorta «tutti i gruppi armati di opposizione a rispettare il divieto di utilizzare tattiche indiscriminate che non riescono a distinguere tra civili e combattenti, tra cui gli attacchi suicidi e il collocamento di ordigni esplosivi improvvisati nelle aree pubbliche dove i bambini e altri civili rischiano di essere presenti». Si rivolge infine «alle forze militari internazionali e al governo dell’Afghanistan a proseguire nella revisione delle tattiche e delle procedure relative alle operazioni militari, in particolare le operazioni aeree, per evitare vittime civili, soprattutto i bambini».