Dargen D’amico: “A Sanremo servono canzoni forti”

Dargen D'amico
Dargen D’amico

Iacopo D’ amico, in arte Dargen, è nato a Milano nel 1980, e con ben 5 album all’attivo, è un rapper, cantautore e produttore discografico italiano, fondatore dell’etichetta discografica indipendente Giada Mesi, assieme al socio e amico Francesco Gaudesi. Una serie di prestigiose collaborazioni e numerosi testi raffinati gli hanno valso la fama di rapper sofisticato. Attualmente impegnato nella commissone per la scelta degli artisti che parteciperanno a Sanremo Giovani, Dargen sarà anche in tour con il suo validissimo pupillo Andrea Nardinocchi. Ne sentiremo delle belle.

Rapper, free styler, producer. Chi è Dargen D’Amico oggi?

Sono sicuramente un curioso della musica italiana. Lo sarei anche se non appartenessi al settore. Non so bene nemmeno io chi sono, preferisco non fare bilanci e andare per la mia strada come ho sempre fatto.

Quali sono le forme espressive di un “cantautorap”?

Si parte da un serbatoio di immagini, da un linguaggio comune ai cantautori, da una voce che racconta delle storie e poi ci si lascia andare al ritmo che diventa sempre più importante rispetto all’armonia.

dargen 2“Vivere aiuta a non morire” è un inno alla leggerezza. Quali sono le chiavi di lettura e i significati reconditi del tuo quinto album?

Credo sia giusto che i significati nascosti di questo album vengano trovati da chi li cerca. C’è sicuramente una doppia chiave di lettura tra un livello letterale e uno più complesso. Per scriverlo mi sono ispirato ai registri tragico-comici della vita, ai momenti di passaggio e alla connivenza tra diverse situazioni che spesso si incrociano nello stesso momento.

Come stai vivendo la tua esperienza di selezionatore nella commissione di Sanremo Giovani?

Sono stato sorpreso di essere stato scelto a mia volta. Ho subito preso sul serio questo impegno perché mi trovo di fronte a degli artisti che hanno moltissimo da dire e cercherò di combattere fino alla fine per far pesare il mio voto. Nei talent show si dà spazio alle cover, a brani già famosi, a Sanremo, invece, è la canzone che va avanti, per emergere serve un testo forte, che arrivi al pubblico e che rimanga impresso. Di buono c’è che mi sono trovato subito d’accordo con i miei colleghi Omar Pedrini e Ron. Nonostante il fatto che venissimo da ascolti diversissimi, abbiamo la stessa visione della musica e non ce l’aspettavamo; di sicuro continueremo a collaborare insieme anche dopo questa esperienza!

Il 22/12 tu e Andrea Nardinocchi chiuderete il “Double Billing tour” a Napoli. Che tipo di live proporrete e che tipo di rapporto professionale avete?

La prima volta che ho conosciuto la musica di Andrea, fu quando vidi un suo video: lui era a Bologna e simulava con la voce una serie di strumenti. Lo contattai e ci vedemmo a pranzo, a casa sua, cucinava sua madre, poi Andrea fece ascoltare a me e al mio socio Francesco Gaudesi il brano “Un posto per me” e scoccò subito la scintilla. Il live che presentiamo insieme è scandito da due momenti diversi in cui ognuno dei due canta brani propri, poi ci lasciamo andare all’improvvisazione; ecco perché ogni concerto è assolutamente singolare.

Hai già dei progetti in mente per il tuo futuro immediato?

Certo, ho più di una cosa in mente e mi darò da fare per mettere tutto in pratica, faccio questo ogni giorno e non saprei in quale altro modo potrei impiegare meglio il mio tempo.

Raffaella Sbrescia

Video: “Due come noi” Feat. Max Pezzali

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