«“Mia madre è ancora viva, ma sarà uccisa Venerdì Santo a mezzanotte” lo avvertì Amanda Martín e l’ispettore capo la prese sul serio, visto che aveva dato prova di saperne più di lui e di tutti gli agenti della Sezione Omicidi. La donna era prigioniera da qualche parte nei diciottomila chilometri quadrati della Baia di San Francisco, avevano poche ore per trovarla ancora in vita e lui non sapeva da dove cominciare… ». Si apre così il nuovo romanzo di Isabel Allende, uscito proprio ieri, martedì 4 dicembre, nelle librerie. “Il gioco di Ripper” (pp. 464, 19 euro), edito da Feltrinelli, è la storia della giovane Amanda, appassionata lettrice dotata di un istintivo talento nel risolvere indagini criminali, e di una città, San Francisco, scossa da una serie di efferati omicidi. Un romanzo, il nuovo lavoro della Allende, in cui la cronaca nera si intreccia progressivamente con la vita delle donne della famiglia Jackson: Indiana, madre di Amanda e guaritrice in una clinica olistica, e la figlia, che da tempo si diletta a giocare a Ripper, un gioco online ispirato a Jack the Ripper (Jack lo Squartatore) in cui bisogna risolvere casi misteriosi. Un divertimento, questo, che dura sino a quando il mistero da risolvere coinvolgerà la madre di Amanda: scomparsa improvvisamente, Indiana potrebbe essere finita nelle mani del serial killer su cui gli agenti, e presto la stessa giovane, stanno indagando. Una corsa contro il tempo per Amanda, nel disperato tentativo di risolvere questo terribilmente reale “gioco di Ripper”, prima che sia troppo tardi.
Da pochi giorni sugli scaffali anche il saggio “Se muore il Sud” (pp. 320, 19 euro), un volume in cui i due editorialisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo si trovano nuovamente a lavorare insieme, questa volta per un’inchiesta interamente dedicata al Mezzogiorno d’Italia. «Che futuro ha, oggi, il Mezzogiorno? Come è, oggi, il Mezzogiorno? Che ne sanno, a Roma, del Mezzogiorno? Dopo decenni di chiacchiere, di promesse, di impegni faraonici che avrebbero dovuto vedere l’investimento di mille fantastilioni di triliardi, il Sud è ai margini. Dimenticato. Rimosso». Un punto di partenza, questo, per un saggio che intende svelare responsabilità, errori, eventuali incapacità della classe dirigente, nella convinzione che il futuro dell’Italia passi inevitabilmente attraverso il futuro del suo Sud.