Red Ronnie: «I giovani siano interpreti di se stessi»

Red Ronnie
Red Ronnie

Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, è ormai un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica. Il suo Roxy Bar, in onda sul canale 8 della piattaforma Streamit Twww.tv, ogni domenica, dalle 20.30 alle 24, accoglie artisti noti ed emergenti con l’unico obiettivo di diffondere l’amore autentico per la musica, non solo Italia, ma anche in tutto il mondo. Seguendo lo spirito da precursore dei tempi, che da sempre lo anima, Red Ronnie ha aperto a Cultura & Culture le porte del suo cuore, rendendoci partecipi di quanta gioia gli dia la possibilità di diffondere buona musica sempre, ovunque e comunque.

Chi era Red Ronnie vent’anni fa e chi è Red Ronnie oggi?

Vent’anni fa avevo appena iniziato il Roxy Bar: dopo una serie di anni di grande fama, da cui ero scappato, sono approdato in quella che credevo essere la situazione di massima libertà a cui potevo aspirare, vincevo il primo Telegatto…oggi, però, vivo la libertà di fare qualcosa di straordinario attraverso un canale che, a differenza di venti anni fa, mi consente di arrivare al 100 per cento del territorio mondiale, altro che cinquanta per cento del territorio italiano! Vent’anni fa avevo a disposizione un programma di tre ore settimanali , oggi ho ventiquattro ore al giorno…

red ronnie 2Il Roxy Bar è sempre più un crocevia di incontri musicali e culturali… cosa ti ha spinto a riprendere quest’avventura?

Il Roxy Bar è un concetto che non è mai finito. Ho mantenuto gli studi televisivi e, anche se mi sono abbastanza svenato per mantenerli, ho continuato a fare televisione in maniera diversa, ho evitato di andare a fare l’opinionista in televisione e di fare altre cose nelle quali non mi sarei ritrovato. In seguito ho trasformato il tutto in una rivista mensile e per quattro anni ho fatto quello, poi ho provato a riaprire il Roxy Bar come locale ma, visto che il guadagno nei locali molte volte deriva dallo sballo della gente e io non sono nell’ordine di idee che la gente si debba sballare per divertirsi ho preferito lasciar perdere. Poi, quando ho scoperto le incredibili potenzialità della piattaforma Strdeamit, la qualità in full Hd e l’ampia visibilità attraverso l’uso del telefonino, dell’ipad, dell’iphone,  il 12 dicembre 2011 è iniziata una vera e propria avventura…

Un’avventura che precorre l’addio alla televisione?

 Sento che sto scrivendo pagine nuove, che sto entrando in zone sconosciute, un po’ come quando calpesti la prima neve dove non c’è ancora nessuna orma e sei il primo che va in certi territori… Questo, per me, è molto bello e credo che sia anche molto importante: diciamo che io sto facendo, nel presente, quello che gli altri pensano sia il futuro. Il discorso ruota intorno al fatto che tutte le funzioni, su cui ieri basavamo il nostro lavoro, oggi si possono fare col telefonino: mail, foto, video, info, bussola pila, navigatore, mappa, macchina da scrivere, agenda telefonica, blocco degli appunti, agenda degli appuntamenti e registratore vocale sono tutti nel telefonino. A maggior ragione il discorso si estende anche alla televisione: si tratta di un oggetto scomodo, lontano, ingombrante, che ha bisogno di essere collegato ad una rete elettrica e ad un’antenna. Ecco la sintesi del concetto: Roxy Bar tv ti è vicina fisicamente, la televisione, in quanto tale, è un oggetto che allontana.

Hai recentemente dichiarato che il talent show è un esercizio di karaoke… eppure hai ospitato Emma Marrone, Noemi, a febbraio ci sarà Valerio Scanu… si tratta di eccezioni?

Io non amo i talent, sono un po’ come le medicine: hanno molti effetti collaterali negativi. Il principale effetto collaterale del talent è che esso non permette agli artisti, dotati di una propria personalità, di farsi conoscere. Ciò significa che i vari Gino Paoli, Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè, Vasco Rossi, Jovanotti, Lucio Dalla del futuro, oggi sono ancora degli sconosciuti e che, probabilmente, debbono cambiar mestiere, non possono continuare a fare musica perché non gli è più permesso. Questo trasformare la musica in karaoke non è una caratteristica esclusiva del talent ma anche della radio, che trasmette solo canzoni di grande successo, dei locali, dove agli emergenti non è permesso di eseguire brani propri ma solo cover… Tutte queste situazioni fanno sì che i ragazzi siano attori di storie che hanno scritto altri nel passato e non possano essere interpreti della propria storia. Tutto questo, però, non implica che io dica che tutti quelli che escono dai talent non possono entrare al Roxy Bar! A parte i nomi più famosi, io ho ospitato anche Ilaria Porceddu, Nathalie e tanti altri… Dopo l’ospitata di Emma, inoltre, mi hanno scritto i fan di Annalisa, di Scanu, della Errore, dell’Amoroso, di Mengoni  e io dico che la porta del Roxy Bar è aperta per tutti tranne uno, ma non dirò mai di chi si tratta…

Che opinione hai del rap e dell’hip hop?

Si tratta di una nuova rivoluzione…il rap è un genere che va di moda, questo è evidente. Il fatto è che c’è un decadimento della qualità testuale, salvo rare eccezioni, ad esempio Nesli… Pare facile scrivere poesie o prose in rima, senza preoccuparsi di dover imparare a suonare uno strumento, o usando basi fatte da altri, ma la verità è che siamo lontani dai tempi in cui gli incredibili testi dei cantautori avevano molta più importanza della melodia.

Da amante e appassionato della musica, che augurio le faresti?

Le auguro di riavere la dignità che merita e di vincere il boicottaggio che le stanno facendo a tutti i livelli, le auguro di non essere più deturpata dalla pirateria illegale e di ritrovare degli idoli pensanti …Oggi, ad esempio, è più idolo un Balotelli che, aldilà di essere encomiabile coi piedi, non è che sia una mente eccelsa. In sostanza, la musica ha perso il ruolo di faro sociale per cui le auguro che possa riacquistare questa importante funzione quanto prima.

 Raffaella Sbrescia

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