Giovanni XXIII, molto più di un “Papa Buono”: pontefice della svolta

Giovanni XXIII “Ho sempre pensato di diventare sacerdote, sin dall’infanzia”. Queste le parole che Papa Giovanni XXIII scrisse nel suo diario, al quale affidò la sua vita e il suo pensiero. Un diario che fu pubblicato con il titolo “Il giornale dell’anima”, diventando in breve tempo un best seller. La vita di Angelo Roncalli (questo il nome del pontefice) è piena di piccoli miracoli, realizzati da quella che egli stesso definì la “provvidenza”, quel potere che per i credenti illumina il percorso di ogni essere umano. E, secondo Papa Roncalli, fu proprio la Provvidenza a mandarlo all’ospedale di Bergamo con il grado di sergente di sanità, nel corso della Grande Guerra, durante la quale diede aiuto e conforto ai feriti, e in seguito ad accettare incarichi gravosi, come quello di presidente del Consiglio Centrale per l’Italia delle Pontificie Opere Missionarie o quello di visitatore apostolico in Bulgaria e Turchia o ancora quello di Nunzio della Santa Sede a Parigi. Giovanni XXIII, ricordato come il Papa Buono (appellativo datogli dai romani), era dunque un abile diplomatico e un uomo dall’intelligenza fine. Nato in provincia di Bergamo il 25 novembre del 1881, da una famiglia di mezzadri, antica ma poverissima, crebbe a fagioli e polenta, con il sostegno non solo della mamma, Marianna Mazzola, ma anche dello zio Zaverio e del padre, Giovanni Battista, che tuttavia non capì mai quel figlio dedito allo studio e che voleva farsi sacerdote. Entrato in seminario all’età di 11 anni, dopo una deludente esperienza in collegio, Angelo fu sempre ligio al dovere e rispettoso degli insegnamenti del Vangelo. L’esperienza come diplomatico gli fu utile quando divenne Papa perché, proprio grazie a quest’uomo dalla mente aperta e dal cuore puro, che era stato anche accusato di modernismo, la Chiesa si rinnovò mediante il Concilio Vaticano II, da lui promulgato. Papa Giovanni XXIII chiamò infatti a raccolta a Roma 2498 padri conciliari, provenienti da tutto il mondo. Papa_Giovanni_XXIII_1Il Concilio ebbe inizio l’11 settembre 1962, esattamente quattro anni dopo il conclave che lo aveva eletto Pontefice. Prima di allora Angelo Roncalli era stato nominato patriarca di Venezia, esperienza che lo gratificò molto, perché dopo anni d’impegni diplomatici poteva finalmente dedicarsi al servizio pastorale, ma la provvidenza aveva in serbo un ruolo ben più importante per lui. Nel corso del suo pontificato, Giovanni XXIII cambiò piccole e grandi regole secolari che ingabbiavano la Chiesa cattolica, pranzando per esempio non più in solitudine, aumentando gli stipendi in Vaticano e parlando con la gente. Fu il Papa di tutti, soprattutto dei diseredati e dei deboli, e aprì un varco verso l’Unione Sovietica, entrando nelle simpatie di Kruscev e impedendo, con la sua abile diplomazia, lo scoppio di una terza guerra mondiale con la crisi di Cuba. Quando fu eletto, la Curia e anche la stampa pensarono fosse un papa di transizione, vista la sua età avanzata (aveva 77 anni), invece Angelo Roncalli fu il pontefice della svolta. Infatti, il Concilio, che si concluse dopo la sua morte, cambiò l’immagine della Chiesa Cattolica, abolendo norme secolari. Giovanni XXIII morì a causa di un cancro a 82 anni il 3 giugno 1963, dopo 70 ore di agonia. Giovanni Paolo II lo proclamò Beato il 3 settembre del 2000.  Il 27 aprile 2014, la canonizzazione, anche se dopo la beatificazione non è stato trovato il secondo miracolo, ma evidentemente il suo operato e la sua vita valgono molto più di una grazia ricevuta. Il primo e unico miracolo, per intercessione di Giovanni XXIII, coinvolse una suora, che – dopo essere stata guarita da una malattia – è vissuta per 46 anni. Il suo discorso della luna è entrato nella Storia.

Maria Ianniciello

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