Viviamo come dei sonnambuli e trascorriamo il nostro tempo fingendo di non avere ambizioni quando in realtà sappiamo bene di volere di più… di voler esprimere quella forza che è dentro di noi.
A un certo punto accade qualcosa d’incredibile e tutto prende una piega diversa rispetto al normale andamento; siamo però disorientati. Proviamo ansia, panico, depressione, paura.
Quello di cui eravamo sicuri sembra sgretolarsi con la fine di una relazione, la perdita del lavoro o delle certezze economiche. Durante questi momenti, che ci appaiono critici, le apparenze non devono ingannarci e la fede, intesa anche come fiducia, ci può essere d’aiuto. Quando evolviamo rapidamente, come conseguenza dobbiamo lasciare andare la nostra vecchia vita. Cambiando le nostre credenze, muta anche la percezione delle cose intorno a noi, perciò durante questa trasformazione è importantissimo avere fiducia.
Quello che sta emergendo è il nostro sé più profondo che, stanco di rimanere imbrigliato, prepotentemente sta venendo a galla e la tua personalità ne sta risentendo. I disagi (ansia, depressione, paura, attacchi di panico e altri problemi) nella maggior parte delle volte sono occasioni per allargare i nostri orizzonti.
Se nella nostra vita tutto andasse bene, non avremo nessuna esigenza di spingerci oltre e cercare ciò che il nostro cuore desidera. In natura gli animali dopo un primo periodo di adattamento sono gettati nella mischia a costo della loro vita perché solo così possono attingere alle loro risorse; può sembrare in un primo momento crudele ma è un naturale processo di crescita. Nella nostra vita il senso apparente di sicurezza ci imprigiona in una routine sterile e priva di energia che inibisce alla lunga le nostre capacità mentale e annulla la nostra creatività.
Ogni cambiamento è percepito come un pericolo perché esso appare come qualcosa che si trova al di fuori della nostra zona di confort, cioè come qualcosa che non conosciamo e che è a noi estraneo; perciò l’ansia che ne scaturisce è una manifestazione fisica di uno stato di pericolo apparente. Per superare questi momenti di panico, di ansia o di depressione, è fondamentale lasciare andare il passato e vivere nel presente, ascoltando i nostri sentimenti, riconoscendo il dolore e accettandolo, prendendoci il tempo necessario per capire e per elaborare i cambiamenti.
Un maestro zen osservava “Ora che la mia casa è andata bruciata e rasa al suolo, ho una vista migliore del cielo”, intendendo che per fare entrare qualcosa di nuovo nella tua vita bisogna che ci sia spazio e che tu lasci andare il passato.
Tutti noi abbiamo almeno una volta accusato un malessere, che vuole solo spingerci a cambiare un comportamento sbagliato e a prendere finalmente una decisione che altrimenti non avremo motivo di prendere. L’ansia è un richiamo al rinnovamento e se ti trovi in un conflitto interiore o esteriore vuol dire che c’è qualcosa che non hai ancora visto.
La tensione che in alcuni momenti proviamo è un invito a guardare le cose da un’altra prospettiva e a fare altro. Carl Jung, affermava che “il conflitto esiste strettamente in quanto opportunità di elevare la nostra coscienza”. I sintomi dell’ansia ricompariranno fino a quando non sarà avvenuto un cambiamento di coscienza, per fare questo è importante guardarsi ancora più in profondità per capire ciò che veramente ti rende felice. Per cambiare in meglio la nostra vita è di fondamentale importanza guardare ai momenti difficili come a delle occasioni per crescere e a delle opportunità; rimanere ancorati a situazioni passate o non accettare l’evolversi degli eventi sforzandosi di opporsi a essi non farà altro che rimandare il tuo benessere a un futuro che solo tu puoi far diventare la tua realtà.
Carmine Caso