Uno dei miei passatempi preferiti è leggere i commenti dei lettori (in particolare delle donne) non solo di Cultura & Culture ma anche di altre testate. In genere sono attratta soprattutto dai post pubblicati su facebook, dove s’innescano nell’area commenti delle dinamiche veramente interessanti che mi permettono di comprendere molto dell’essere umano. Certo… di una particolare categoria di esseri umani che, spogliati della maschera, lasciano trasparire il loro vero volto. Non è mia intenzione giudicare, almeno ci provo a non farlo, anche se spesso mi lascio trasportare dalla corrente e, nonostante il mio carattere mite che però si scalda di fronte alle ingiustizie e alle critiche spietate degli utenti, comincio a pubblicare su facebook qualche commento qua e là. Badate bene, in quest’azione fine a se stessa e forse senza alcuna utilità, non c’è logica bensì solo un’emozione. Commentiamo per esprimere emozioni e non tanto per “distruggere” l’altro, perché la nostra battaglia è verso noi stessi o meglio verso quella parte di noi che proprio non ci piace, cioè nei confronti di quelle “macchie” che il nostro giudice interiore, soggiogato e sostenuto dall’Ego, vorrebbe cancellare. Non sono una psicologa, ma per deformazione professionale osservo molto, a volte con la curiosità di un bambino, altre volte con la ferocia di un uomo in guerra, trattenendo emozioni e stati d’animo, che andrebbero solo osservati senza essere giudicati. Le critiche “distruttive” però non mi lasciano ancora indifferente; soprattutto m’inquietano le accuse rivolte alle donne da altre donne, tra le quali (mi dico) ci dovrebbero essere solidarietà e incoraggiamento. In questo periodo si scrive molto di allattamento al seno e dell’importanza di questo gesto così naturale, e ogni volta che un sito web – in modo provocatorio e sicuramente calcolato – prova ad affrontare l’argomento con titoli spesso fuorvianti si scatenano polemiche e insulti tra gli utenti soprattutto dello stesso sesso. Inquietante no? Spiegare i motivi per cui si dovrebbe allattare al seno, è inutile, come anche esprimere una mia opinione a riguardo, perché credo che ogni donna dovrebbe avere la possibilità di scegliere liberamente; si tratta di fatti molto personali. Non c’è una ricetta per tutte e per ogni situazione. Le donne? Quanti articoli ho scritto sulle nostre problematiche, sui nostri limiti e sui nostri tesori! Eppure sento che l’universo femminile sia totalmente inesplorato! Un paio di sere fa, mi è arrivato in soccorso come sempre un film (sapete, io scrivo di cinema) con Judie Foster nel ruolo di Nell, una ragazza cresciuta lontano dalla “civiltà”. Questa creatura eterea ci fa per un attimo ritornare agli arbori della vita, quando la nostra intelligenza non era plasmata da luoghi comuni e paradigmi, quando sapevamo che il nostro nucleo originale era pervaso da un’energia primordiale che dimora in tutte le cose. Per me è Dio, per altri è semplicemente la Madre Terra, per qualcuno è un’energia vitale che tutto crea e nulla distrugge. Il momento clou del film è nel discorso finale di Nell che invita gli uomini e le donne della società civilizzata a guardarsi negli occhi di nuovo, senza giudizio, ma con l’innocenza di chi sa dare e ricevere amore non per uno scopo, bensì solo per rendere omaggio alla vita presente in ciascuno di noi, nel mondo e nell’Universo. La gentilezza è una dote da coltivare prima verso noi stessi e poi di conseguenza verso l’altro. E allora sì che quei commenti cattivi su facebook, in particolare verso le donne, cesseranno di esistere, almeno nella nostra mente!