Ci sono lezioni che le donne stentano ad apprendere, modi di fare che si ripetono fino a quando non si decide, senza ripensamenti di uscire da un circolo molto vizioso, che toglie energia. Proprio oggi ho dato un consiglio a un’amica. «Nessuno ha il diritto di impedire a un altro individuo di muoversi come crede e di andare dove vuole. Tu rispondi della tua vita, se chiedi agli altri l’autorizzazione per fare una determinata cosa conferisci potere all’esterno, quindi vai nel mondo ed espandi la tua luce pure quando gli altri non approvano perché altrimenti alimenti dipendenze nocive», le ho detto. In genere non do consigli ma questa volta le suddette parole sono uscite da sole, senza sforzo. Quante volte ci areniamo?
Quante volte ci immobilizziamo? Quante volte diventiamo succubi di mariti, figli, padri e madri, sperando che costoro ci diano la forza per intraprendere strade che altrimenti non avremmo il coraggio di percorrere? Spesso. E poi… basta una frase o addirittura una semplice parola, magari detta così alla leggera, per demotivarci spingendoci a mollare. Credo che molte siano le donne bisognose di approvazione perché in balia di sensi di colpa o perché pensano di non aver il diritto di poter vivere nella totale libertà o anche perché sono tanto desiderose d’amore che temono di deludere i loro cari con atteggiamenti non consoni e fuori da certe logiche familiari.
I rapporti, tutti, sono tenuti in vita dall’autenticità altrimenti diventano scatole troppo strette, prigioni che tolgono energia, lasciando le persone – in questo caso le donne – prive di aria, immobili, incerte e in balia d’inutili lamentele. E allora come si fa a uscire da questi schemi mentali? Non esiste una ricetta per tutte, siamo diverse e cambiamo di giorno in giorno, giacché la vita è un viaggio che ci porta o almeno ci dovrebbe condurre alla nostra essenza. Penso che i segnali ce li dia il nostro corpo, con atteggiamenti di chiusura e di apertura; ritengo che, accogliendo le nostre debolezze, possiamo aprirci alla vita, altrimenti ogni ora si trasforma in una lotta intima e personale, facendoci ammalare nella psiche e nel soma. La guerra più deleteria è quella che combattiamo con noi stesse. Ogni conflitto nasce nel cuore di ciascuna di noi per poi espandersi all’esterno e, se vogliamo trovare la pace, forse è necessario far convivere gli opposti dando loro lo spazio necessario e accogliendo tutte le nostre più intime contraddizioni…