E’ un successo annunciato “La lettera che non ti ho mai scritto”, il romanzo edito da Mondadori e scritto da Barbara Cappi. Una delle collaboratrici più fidate di Maria De Filippi scrive un libro fresco e sincero che rievoca tutte le storie più toccanti ed emozionanti che sono state raccontare all’interno di “C’è posta per te”. La trasmissione di enorme successo che viene trasmessa da ben 15 anni su Canale 5, evade per una volta dal piccolo schermo, ed una sua sfumatura trova spazio nelle librerie di oggi. Sicuramente il romanzo è una chiara e ben mirata operazione di marketing, ma al di là questo “La Lettera che non ti ho mai scritto” rimane comunque una lettura appassionante e che, inevitabilmente, tocca il cuore del lettore fin nel profondo. Barbara Cappi quindi con un tratto deciso e senza fronzoli, racconta la storia di Anna, sarta che lavora appunto nel programma di Canale 5, la quale vive una vita anonima, intrattiene poche relazioni sociali (tranne che con la procace truccatrice Rossella), alloggia in un tetro e buio appartamento nella periferia di Roma e possiede Attilio, un gatto che rimane tutto il giorno acciambellato sul divano. […] “Chi seguiva le storie di «C’è posta per te», dalle tribune del teatro o dal divano di casa propria, non mancava di fare la sua scommessa su ogni singola storia, e aspettare con gusto il verdetto finale”.
Affascinata dal programma condotto da Maria De Filippi (tanto da conservare in un quadernetto tutte le e-mail e i fax che arrivavano in redazione), le storie che Anna ascolta durante le registrazioni di “C’è posta per te” sono un semplice espediente per delineare il passato della dolce e tenera protagonista. Un passato tormentato, segreto, costellato da sacrifici e delusioni d’amore, avvenimenti questi che hanno poi formato l’indole della donna. […] “Era raro che Anna si intrattenesse con gli ospiti di «C’è posta per te» quando li raggiungeva in camerino per prendere le misure degli abiti. Ma con Lucia era scattato un feeling fin dal primo spillo appuntato su quella gonna troppo lunga sul ginocchio.” Si legge tutto d’un fiato “La Lettera che non ti ho mai scritto” e benché il romanzo non nasconda la sua convenzionalità (la storia in sé infatti non è del tutto originale), la release finale è più che accettabile. Nonostante quindi i chiarissimi difetti strutturali, Barbara Cappi scrive un libro genuino, adatto a chi è in cerca di emozioni forti – ma a buon mercato – e soprattutto, volutamente, tesse le lodi di un programma televisivo e celebra il mito della sua stessa ideatrice. Le storie che traspaiono nel racconto, scelte accuratamente sia dalla scrittrice che da Maria De Filippi fra i tanti volti che sono transitati in trasmissione, in realtà rappresentano lo specchio della società popolare di oggi. Non ci sono fronzoli, sono assenti falsi moralismi, solo la voglia di fotografare il popolino attraverso storie di vita vissuta. Un escamotage quindi che rende non solo il libro emozionante e molto toccante dal punto di vista dei sentimenti umani, ma proprio attraverso questo “racconto nel racconto”, l’autrice tratteggia accuratamente le caratteristiche di Anna. La protagonista che vive all’ombra di “C’è Posta per te”, che prova sentimenti solo guardando il programma televisivo, pian piano riuscirà ad accettare il suo torbido passato e, forse, riuscire a costruire un futuro radioso ed accantonare definitivamente gli spettri dell’infanzia.
E’ un meta-romanzo quello di Barbara Cappi, perché capace di miscelare sia la finzione televisiva sia le parole schiette e sincere di un racconto in rosa. E’ un espediente del tutto inedito per l’editoria italiana, la quale difficilmente sperimenta qualcosa di inedito, invece grazie al genio lungimirante di Maria De Filippi si innesca una piccola evoluzione e, le storie di “C’è Posta per te”, rivivendo attraverso “La lettera che non ti ho mai scritto” fotografano la voglia di voler emozionare a tutti i costi. Non sarà un manoscritto che resterà negli annales, ma rimane comunque un romanzo scritto con il cuore, una grande prova per Barbara Cappi e soprattutto è la conferma dell’egemonia – per quando riguarda l’intrattenimento – di una donna che ha fatto della tv e dei reality un modo per veicolare sogni, usi e costumi della realtà di oggi.