Visitare Star Wars in mostra – Dal fumetto al cinema… e ritorno, allestita presso il Museo Wow Spazio Fumetto di Milano fino al prossimo 5 giugno 2016, equivale a effettuare sul campo un’approfondita ricerca sociologica sulla creazione di un mito nell’era moderna. Del resto, tralasciando la parte ludica e quella informativa (su cui tornerò in seguito), è evidente come questa saga inventata da George Lucas si sia iscritta profondamente nella nostra coscienza collettiva. L’iconica pettinatura con i due chignon laterali della principessa Leia per esempio, il rumore delle spade laser o il casco nero di Darth Vader sono comunque elementi immediatamente riconoscibili che fanno istantaneamente ripensare a quella “galassia lontana” (cit.) anche chi non avesse visto nemmeno il primo film della trilogia originale. La parte divulgativa, grazie ai molti cartelli appesi a fianco del materiale in esibizione, è davvero ben fatta. Dettagliata, scritta con uno stile leggero e scorrevole permette di capire l’entità del fenomeno Star Wars e di informarsi di conseguenza: non sapevo, per esempio, che l’idea originale è venuta a Lucas quando, resosi conto che i diritti di una trasposizione cinematografica della storia di Flash Gordon a cui mirava per trarne un film (acquistati da De Laurentiis) non erano disponibili, ha pensato di scriversi un’epopea tutta sua ex novo, rimescolando gli stilemi tipici del genere fantascientifico dell’epoca a loro volta mutuati dal genere letterario del feuilleton. O che il fumetto (nel 1977 il primo numero della Marvel è uscito in contemporanea con il primo film) è stato fin da subito, insieme all’idea originale del merchandising, parte integrante del progetto di comunicazione e divulgazione della pellicola, arrivando a “colonizzare” il pubblico anche al di fuori dalle sale di proiezione e contribuendo in maniera sostanziale ad arricchire e approfondire gli intrecci necessariamente lineari raccontati nelle diverse trilogie che compongono il corpus dell’azione cinematografica.
Unico appunto è che se tante (anzi tantissime) sono le cose da dire e molto (anzi moltissimo) il materiale esposto, inevitabilmente si rischia un effetto sovraffollamento e diventa quasi impossibile seguire il percorso logico di Star Wars in mostra, oltre alla possibilità che si saltino senza volere alcuni cartigli perdendosi così un qualche approfondimento. Molto interessante osservare il pubblico che si aggirava tra gli espositori. Inevitabilmente in prima fila gli appassionati (in America usano il termine “nerd” come semplice connotazione, da noi avrebbe una accezione negativa e per questo preferisco evitarlo), numerose le famiglie con giovani genitori evidentemente cresciuti con le videocassette (e in seguito i dvd) nelle librerie di casa e relativi bambini al seguito, insieme a qualche coppia e anche qualche persona più agée. Ma tutti, chiaramente, informati su cosa stavano guardando e capaci di seguire con cognizione la spiegazione di come è avvenuta la rielaborazione di stilemi a cui facevo riferimento prima: la principessa in pericolo, il colpo di scena sulla (o “sulle”) paternità, l’uomo nero cattivo, la battaglia finale, la coppia di caratteristi (R2-D2 e C3P8: i due Stanlio e Ollio galattici) eccetera. Il merito di questo livello di approfondimento va tutto alle diverse associazioni che insieme hanno collaborato per recuperare il materiale esposto, coinvolgendo moltissimi collezionisti privati che hanno prestato i loro cimeli, e ottenendo anche il patrocinio del Consolato Americano e del Comune di Milano. Senza soluzione di continuità ecco quindi la replica fatta con oltre 5000 mattoncini del Millennium Falcon in Lego® e le action figure originali (che hanno raggiunto quotazioni… stellari nel fiorente mercato delle aste online), albi introvabili e addirittura tavole originali di veri maestri del fumetto e “omaggi” al titolo di firme eccellenti (come Milo Manara, che ha appositamente realizzato un’illustrazione per questa mostra), fino ad arrivare agli ultimi esempi di declinazione merceologica con i Rollinz, piccole trottole con i volti dei personaggi realizzati quest’anno da una importante catena di grande distribuzione e diventati ben presto un fenomeno virale.
Ma la rivelazione, personale, di quanto profondamente si sia iscritto nelle nostre coscienze la saga inventata da Lucas e raccontata in Star Wars in mostra – Dal fumetto al cinema… e ritorno l’ho avuta rendendomi conto che il figurante con il costume di Darth Vader che circolava nelle tre sale dedicate alla mostra (con relativo rantolo-sibilo del respiratore) mi provocava, con la sua sola enigmatica presenza, una certa inquietudine grazie ad un riflesso quasi pavloviano. Sapendo quello che un Jedi passato alla parte oscura può fare fidarsi è bene, ma…