Tante idiozie e demenzialità messe insieme sono difficili da vedere in un film, eppure “22 Jump Street” – diretto dai due registi di “Lego Movie”, Phil Lord & Chris Miller – eccelle in fatto di banalità, nonostante gli attori (Jonah Hill e Channing Tatum) e la buona intenzione di dare un sequel ai tanti spettatori che hanno apprezzato il primo film, il quale ha ottenuto incassi da capogiro nel 2012. Battute scontate e prevedibili che fanno sorridere ma solo ogni tanto. L’intreccio è lo stesso del primo, con un’unica variante: la star di “22 Jump Street” è Jenko (Tatum), il quale si trova perfettamente a suo agio nel ruolo dello studente palestrato (un po’ cresciuto) che gioca a football e che trova un “nuovo migliore amico”, amante dello sport e delle serate da sballo. L’amicizia tra i due agenti, Schmidt (Hill) e Jenko, che agiscono di nuovo sotto copertura per arrestare lo spacciatore di droga, è quindi messa in crisi dal College e dalle sue regole, alle quali non si adatta (tranne che per il flirt con la figlia del capo di colore) Schmidt che non è agile, né impavido e soprattutto, dice il collega, è appiccicoso, perché non sa stare da solo. In questo film ritroviamo i vari codici del fortunato e divertente genere comico-poliziesco (qualche esempio? “Due agenti molto speciali” o i film italiani con Bud Spencer e Terence Hill) che ha fatto molti proseliti: due sbirri combina guai che acciuffano il criminale di turno, però solo dopo tante divergenze che a volte, prima della riconciliazione, costringono il poliziotto più forte (fisicamente) a prendere le distanze dal collega. Questi film (Police Buddy Movies) piacciono e fanno ridere, peccato per “22 Jump Street” che mi è sembrato troppo infantile, con gags poco divertenti nonostante l’impegno e la bravura dei due attori, i quali riescono comunque a salvare il salvabile e farci trascorrere due ore nella spensieratezza.
Il trailer: http://youtu.be/WiCDs0chZ7Y