Verrà pubblicato domani sul sito del Comune di Milano, e resterà aperto un mese, il bando per ricercare sponsor privati che si rendano disponibili ad arredare alcuni appartamenti dell’amministrazione destinati a diventare residenze sociali temporanee per famiglie sfrattate e nuclei in difficoltà.
«Abbiamo trovato questi alloggi inutilizzati e li trasformeremo in un piccolo “polmone abitativo” che ospiterà, per brevi periodi, nuclei in situazione di fragilità economica. Ora, però, chiediamo aiuto ai privati affinché sostengano il Comune in questa importante iniziativa di solidarietà», afferma l’assessore alla Casa e Demanio, Lucia Castellano.
Il bando riguarda 15 alloggi in tutto, di cui 13 unità (1 monolocale, 3 bilocali e 9 trilocali) in via Antonini 36 e 2 unità (1 trilocale e 1 quadrilocale) in viale Ortles 71. Allo sponsor si chiederanno forniture di vario tipo, necessarie ad arredare e rendere completamente fruibili gli appartamenti da parte delle famiglie ospitate. Il Comune di Milano, a sua volta, garantirà la visibilità dello sponsor tramite l’affissione di targhe e ‘uso del marchio nelle campagne di informazione e in eventuali conferenze stampa.
«Gli appartamenti sono ristrutturati e pronti a ospitare le famiglie, ma servono mobili, accessori, stoviglie ed elettrodomestici – aggiunge l’assessore Castellano in riferimento all’elenco delle forniture presente nel bando -. Lancio un appello accorato ai privati: questa iniziativa consentirà di aiutare concretamente le famiglie che si trovano in difficoltà. Una prima piccola risposta, ma significativa in questo momento di crisi e di emergenza abitativa».
Gli alloggi del “polmone abitativo” sono stati ceduti al Comune di Milano come scomputo oneri di urbanizzazione e sono quindi al di fuori del patrimonio Erp. Oltre ai 15 appartamenti di via Antonini e viale Ortles, l’assessorato alla Casa ha recuperato altri 6 appartamenti (4 trilocali e 2 bilocali) in via Celio 11: alloggi che però non rientrano nel bando degli arredi perché potrebbero essere affittati per periodi più lunghi con possibilità di arredarli da parte delle stesse famiglie.