Andrea Baranes: «Ecco chi si arricchisce alle nostre spalle»

©alphaspirit - Fotolia.com
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Il 2011 è stato uno degli anni più bui della storia italiana. Dopo le dimissioni del Governo di Silvio Berlusconi, considerato poco affidabile dai mercati finanziari, il Parlamento italiano ha dovuto dare la fiducia a un Esecutivo di tecnici guidato da Mario Monti, ritenuto più affidabile del suo predecessore. La finanza gestisce, dunque, la politica tanto da condizionarne le scelte. E a farne le spese sono i Paesi ritenuti più deboli, come Italia e Spagna. Una vera e propria giungla, in cui il cittadino spesso guarda o legge senza comprendere appieno quanto sta accadendo. Insomma, l’economia risulta oggi ostica anche ai più colti. Abbiamo dunque voluto discutere di questi e altri temi con Andrea Baranes che nel suo libro “Finanza per indignati”  ha cercato di rendere più accessibili concetti come spread e derivati.

«Nel libro ho voluto spiegare nel modo più semplice possibile i termini, le operazioni e gli strumenti della Finanza che spesso sembrano molto complessi, ma che condizionano le nostre vite – afferma Baranes -. Abbiamo voluto quindi raccontare in una sorta di manuale come funzionano molti di questi meccanismi».

Nel libro si parla anche di coloro che si arricchiscono alle nostre spalle. Chi si arricchisce alle nostre spalle e in che modo?

Sono i grandi investitori. Si specula addirittura sul cibo… sulle materie prime, per cui anche gli alimenti risentono del fatto che ci sono grandi banche… attori che continuano ad alzare i prezzi. A causa della crisi finanziaria degli ultimi anni, che ha trascinato il mondo in una profonda recessione, ognuno di noi paga il conto di una politica di austerità messa in piedi con misure lacrime e sangue; mentre la speculazione prosegue indisturbata.

Si poteva e si può fare qualcosa?

Si poteva fare qualcosa in passato e si potrebbero prendere dei provvedimenti seri se solo si volesse.

Quali sono questi provvedimenti?

Per esempio bisogna chiudere i paradisi fiscali, regolamentare i derivati, separare le banche commerciali da quelle private. Per disciplinare la finanza, ci vogliono regole ferree, che esistevano negli anni Ottanta e Novanta e che sono state abolite, perché considerate d’intralcio al neoliberismo; così si è venuto a creare questo Vaso di Pandora. Le difficoltà sono però di natura politica.

Che cos’è lo spread?

In generale spread è una parola inglese che indica la differenza tra due tassi d’interesse. In particolare lo spread è la differenza tra il tasso d’interesse dei Btp (titoli di stato italiani) a dieci anni e  dei Bund (titoli di stato tedeschi) a dieci anni. L’Italia è considerata meno affidabile e quindi per piazzare i suoi titoli di Stato sul mercato deve applicare un tasso d’interesse più alto. La Germania può emettere i suoi titoli dando solo un 2 per cento d’interesse in cambio, mentre l’Italia emette il 5 per cento d’interesse. La differenza tra le due percentuali è il 3 per cento che è esattamente lo spread, il quale oggi è un po’ la misura di tutto. Sembra che l’obiettivo di tutte le politiche pubbliche sia lo spread e di conseguenza  la finanza è al centro della nostra vita.

Finanza per indignati andrea baranesNel libro lei scrive anche di soluzioni. Quali sono le soluzioni?

Bisogna andare alla causa del problema, agendo sulla Finanza. Ma dalle prime battute di questo nuovo Governo sembra che l’obiettivo sia quello di compiacere i mercati finanziari per ottenere così  la loro fiducia;  visti i disastri che la finanza ha combinato negli ultimi anni non siamo noi a dover fare dei sacrifici, ma sono i mercati finanziari che devono cambiare rotta, conquistando la nostra fiducia e non viceversa.

Nota Biografica

Andrea Baranes

Andrea Baranes è presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, della rete di Banca Etica. È portavoce della campagna 005 per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie ed è stato responsabile delle campagne su istituzioni finanziarie private presso la CRBM. Ha scritto Come depredare il Sud del mondo e Il grande gioco della fame con Altreconomia e Per qualche dollaro in più. Come la finanza casinò si sta giocando il pianeta con Datanews. È co-autore del Manifesto degli economisti sgomenti pubblicato da minimum fax. Collabora con diverse riviste specializzate nel settore economico e della sostenibilità, quali Valori, Altreconomia e il sito Sbilanciamoci! È attualmente membro del Consiglio Direttivo della rete internazionale della società civile BankTrack, e, in Italia, del Comitato Etico di Etica SGR, società di gestione del risparmio del gruppo Banca Etica e di NeXt, Rete per una prossima economia.

Maria Ianniciello

 

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