“Cinema”, il nuovo album di Andrea Bocelli è un successo annunciato, è un omaggio ai grandi film e alle colonne sonore, che hanno fatto la Storia della cinematografia internazionale. Il disco è nato dalla voglia di far ricordare al pubblico quei brani che hanno segnato un’epoca, che ancora oggi molti di noi cantano, ricordando le scene delle pellicole da cui sono tratti. Ci hanno fatto sognare, commuovere, ridere e piangere, entrando tanto nella nostra memoria, quanto nel nostro cuore. Uno dei pezzi più belli e tecnicamente più difficili del nuovo album è “Ol’ Man River”, in origine cantato dal baritono Jules Bledsoe nel musical “Show Boat” (1927), sulla musica di Jerome Kern e il testo di Oscar Hammerstein II. La versione di Andrea Bocelli è di grande impatto per questa stupenda canzone, che affronta il tema degli afroamericani schiavi del Mississippi, dall’estensione di tre ottave e dalle note basse difficili da prendere e tenere con la voce. Da ascoltare anche “Nelle tue mani”, cover in italiano di “Now We are free”, dal film “Il Gladiatore” (2000), esempio di ottima resa in un’altra lingua di un brano già considerato immortale. Nel video, tra l’altro, compare anche John Travolta.
Tra le altre perle di “Cinema” bisogna menzionare “Sorridi amore vai”, sulla musica di Nicola Piovani, dal capolavoro di Roberto Benigni, “La vita è bella” (1997), la cui versione in inglese venne scritta da Gil Dor e Noa e cantata dalla stessa cantante israeliana (Beautiful that way). In questa canzone la voce di Bocelli assume sfumature più tenere, le stesse che ci commuovono durante la visione di molte scene del film, in accordo con il coro di voci bianche della Cappella Sistina che la accompagna. Cinema è un gioiello dalla prima all’ultima traccia e pieno di sorprese interessanti: per esempio il duetto di Bocelli con la moglie, Veronica Berti, in “Cheek to cheek”, tema principale del sofisticato film “Cappello a cilindro” (1935) interpretato da Fred Astaire e Ginger Rogers. Una canzone impossibile da non conoscere e che tantissimi cantano pur non avendo visto il film. Eccellente l’interpretazione di “E più ti penso”, dal film “Malena” (2000), cantata con il fenomeno musicale del momento, Ariana Grande. Questo è uno dei brani più intensi di tutto il disco, con due voci capaci di toccare le corde più intime del cuore. L’altro strepitoso duetto è quello con Nicole Scherzinger in uno dei pezzi più belli di sempre, “No llores per mi Argentina”, da “Evita”. La musica venne composta dal genio di Andrew Lloyd Webber e questa versione fu interpretata da una grande cantante e attrice, la spagnola Paloma San Basilio, che interpretò Evita a teatro nel 1980, dunque molti anni prima del celebre film omonimo diretto da Alan Parker e interpretato da Madonna (1996).
Andrea Bocelli nel nuovo album “Cinema” affronta anche capolavori musicali che meriterebbero ancor più spazio tra le colonne sonore più belle di tutti i tempi, ad esempio “Brucia la terra”, appassionata dichiarazione d’amore composta da Nino Rota nel 1972 (famosissimo compositore che scrisse anche le musiche de “Il Gattopardo”, 1963) e ripresa dal regista Francis Ford Coppola ne “Il Padrino III” (1990). In questa canzone Bocelli dà il meglio di sé dal punto di vista tecnico e dialettale, meritando un posto d’onore tra i cantanti che hanno saputo rendere senza forzature la meraviglia di questo brano. Potremmo, però, anche citare come ulteriori esempi “Por una cabeza”, il tango argentino del 1935 che ha messo in musica l’anima del film “Scent of a Woman. Profumo di donna” (1992) con Al Pacino, la dolce “Mi mancherai”, tratta da “Il Postino” (1994) di Michael Redford con Massimo Troisi o, ancora, la stupenda “Be my love”, dal film musicale “Il Pescatore della Louisiana” con un mito come Mario Lanza. Una piacevolissima sorpresa è rappresentata dall’interpretazione di “The music of the Night”, tema principale della pellicola “Il fantasma dell’opera” (1986). Un’altra perla firmata da Andrew Lloyd Webber e uno dei brani meglio riuscito del disco, uno di quei classici che, purtroppo, le nuove generazioni conoscono poco.
Andrea Bocelli nel nuovo album Cinema non teme nemmeno di misurarsi con quelle canzoni che, ormai, non sono più solo colonne sonore di film indimenticabili, bensì temi musicali delle nostre vite, da “L’amore è una cosa meravigliosa”, dalla pellicola omonima del 1955 con William Holden e Jennifer Jones, in cui la voce del tenore è al massimo della forma, esaltata da un brano di grande respiro, a “Historia de amor”, bolero interpretato, in origine, dall’argentina Libertad Lamarque per il film, con lo stesso titolo, del 1956, fino a veri gioielli come “La chanson de Lara” (“Il dottor Zivago”, 1965) e “Maria” dall’intramontabile “West Side Story” (1961, con una stupenda Natalie Wood), uno di quei musical storici che la televisione italiana dimentica con una certa facilità. Una menzione a parte va a “Moon River” (“Colazione da Tiffany”, 1961), perché questo brano, scritto per la voce di Audrey Hepburn è piuttosto difficile da cantare e la voce di Bocelli, ineccepibile in tutte le tracce, trova qui un ostacolo superato solo parzialmente. “Moon River” è una di quelle canzoni letteralmente cucite addosso all’interprete originario e personalizzarle di nuovo è un’impresa piuttosto ardua, soprattutto quando si decide, come ha giustamente fatto Bocelli, di non imitare (possibilità altrettanto pericolosa), bensì di mettere in ogni canzone qualcosa di sé, cantarle rileggendo con la voce la musica e il messaggio del testo.
“Cinema” è uno di quegli album che consacrano un cantante come vero e proprio interprete, capace di suscitare emozioni e, visto che si tratta di colonne sonore, risvegliare i sentimenti che nascondo dall’ascolto e dalla visione del film, senza perdere la propria identità musicale e vocale. I brani selezionati, poi, non sono frutto di scelte scontate, ma recuperano la memoria di pellicole che bisognerebbe vedere almeno una volta nella vita (possibilmente, però, sarebbe meglio gustarseli minimo una volta all’anno). La voce di Andrea Bocelli vola tra le note, interiorizzando letteralmente la lunga storia di tutti questi temi musicali. Del resto parliamo di un artista che non ha bisogno di conferme e, in più di una occasione, ha dimostrato di saper passare con disinvoltura da un repertorio lirico a uno pop, passando per il musical. “Cinema”, il nuovo album di Andrea Bocelli, disponibile anche nell’edizione deluxe e anticipato dal primo singolo “Nelle tue mani”, sta già scalando le classifiche, prima fra tutte quella inglese ed è già un (meritato) successo. Il motivo è semplice: abbiamo bisogno di ricordare, ma anche di sognare e di meravigliarci di fronte alla bellezza senza tempo della vera musica.