Sono abituata a scrivere su cose che vedo e che vivo soprattutto, sarà per deformazione professionale o perché sono fatta così e non tento di cambiare non per presunzione ma perché ho imparato che ogni tentativo di migliorarsi è energia sprecata, siccome il talento non nasce dal perfezionismo bensì dall’ascolto di sé. Non so in cosa eccello. Cerco di sentire ciò che il mio intuito e la voce della mia anima mi dicono e poi scrivo, giro un video, organizzo un seminario o un incontro di aromaterapia olfattiva… faccio una consulenza. Guardo le persone oltre i pregiudizi (almeno cerco), osservo i luoghi, dico la mia sulle questioni di attualità, amo la Cultura in modo smisurato e la Natura.
Un signore ieri si è avvinato e mi ha detto guardando il mio pancione ancora non troppo ingombrante: “Sei la primavera che aspetta l’estate”. Ed è vero, perché è così che io mi sento. Poco prima avevo incontrato un’altra persona che, dopo avermi fatto gli auguri, ha detto che 36 anni forse sono i migliori per avere un figlio. “Sei più matura e consapevole”, ha aggiunto. Non ci avevo mai pensato, giacché ho fatto ciò che sentivo giusto per me in quel momento, ragionando con la mia testa, senza omologarmi, incurante di coloro che mi suggerivano di concepire un bimbo entro i 30 anni, perché poi la biologia avrebbe avuto il suo peso. L’età in realtà non conta… prima o dopo poco importa. L’importante è come ci sente soprattutto sul piano psichico perché alla fine è questo aspetto che farà la differenza. Mi sono resa conto, studiando la psicosomatica, che la mente e il corpo sono legati, anzi sono proprio la stessa cosa. Ci sono tanti disturbi di media entità che le donne in gravidanza potrebbero attenuare con l’ascolto del corpo e con tutta una serie di tecniche olistiche volte al benessere totale…
[blockquote style=”1″]Leggi l’articolo sull’alimentazione in gravidanza[/blockquote]
In gravidanza tendiamo naturalmente a trattenere attuando tutta una serie di atteggiamenti spesso nocivi per la nostra salute. Chi soffre di emorroidi (disturbo molto comune in gravidanza) tende a contrarre per esempio le natiche e quindi la zona rettale non si rilassa mai. La respirazione, supportata da tutta una serie di metodologie naturali, potrebbe fare la differenza come anche del resto il cambiamento dello stile di vita a partire dall’alimentazione corretta, dalla giusta idratazione e da una leggera attività fisica. Questo per dire che il nostro atteggiamento mentale contribuisce tanto al buon andamento di una gravidanza; certo ci sono eventi che non si possono controllare né prevedere perché la Vita è un mistero che difficilmente potrà essere svelato. Rafforzare la propria autostima senza mai rinunciare alla Donna che è in noi può tuttavia esserci di aiuto.
[blockquote style=”3″]“Ci sono traguardi che si possono raggiungere, mete all’apparenza lontane, strade dissestate che nessuno percorre ma che una volta imboccate per la prima volta diventano le destinazioni preferite di molti. Non temiamo di camminare per primi su questi sentieri”.
Maria Ianniciello [/blockquote]
Sui social leggo spesso post di mamme frustrate e arrabbiate (vengono chiamate pancine) con chi agisce diversamente poiché si sono chiuse nel loro ruolo dimenticando che esistono tante altre cose importanti nella vita. Nessuno di noi può essere madre senza la Donna, la quale se non le diamo voce reclamerà i suoi spazi con la forza fino ad ottenerli magari con un momento di depressione o dei ripetuti attacchi di panico o anche altri disturbi. Non possiamo nemmeno essere delle wonder woman perché ci sono cose che si devono delegare o rimandare, altre che si possono accantonare ma nessuno di noi può soffocare il proprio talento (tutti ne abbiamo uno).
Amarsi in realtà vuol dire rispettare la propria natura e quei doni che ci sono stati dati. Il Cinema come sempre mi viene in aiuto: il film Soul Surfer (2012) ci racconta la storia vera della giovane serfista Bethany Hamilton che perde un braccio quando viene attaccata da uno squadro tigre. La ragazza, sostenuta dalla famiglia, dopo momenti di sconforto, non si dà per vinta e riprende a gareggiare facendo dei suoi limiti la principale arma di forza. In una delle ultime sequenze il padre la invita ad ascoltare il mare per andare così incontro all’onda perfetta. Il nostro corpo ci invia dei continui segnali proprio come il mare e se lo sappiamo ascoltare state certe, care amiche, che non vi deluderà eppure ci vuole esercizio, tanta pazienza e la giusta motivazione che rende possibile l’impossibile. I nuovi e i vecchi media ci propinano continuamente delle mode: “bisogna essere madre e lavoratrice perfetta”, vi diranno tra le righe. Io vi suggerisco e lo dico in primis a me stessa di ascoltare i messaggi del corpo che non sbaglia mai. Tutto si fa se la vita viene vista come un viaggio meraviglioso e il più delle volte è indispensabile mollare la presa, una volta per tutte, per lasciarci andare proprio come fa l’acqua, la quale cambia forma adattandosi e insinuandosi ovunque grazie alla sua flessibilità.
Dott.ssa Maria Ianniciello, naturopata e giornalista pubblicista
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