L’ora X sta per scattare. Alle 20 di questa sera, 28 febbraio 2012, le dimissioni di Benedetto XVI saranno effettive e la Sede Apostolica resterà vacante fino all’elezione di un nuovo Papa. Intanto, Ratzinger ha voluto incontrare nella Sala Clementina i cardinali presenti a Roma per un saluto di congedo.
«Tra di voi c’è anche il futuro Papa a cui prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza», ha detto Benedetto XVI ai porporati, esortandoli a essere «come un’orchestra in cui le diversità possano portare ad una concorde armonia». Il Pontefice ha ricordato come «in questi 8 anni abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo».
L’ultimo incontro del Papa con i cardinali, oltre 140, si è concluso tra i sorrisi, che Benedetto XVI ha dispensato a tutti i presenti. Alle 17.00, in diretta tv, il Pontefice lascerà il Vaticano in elicottero per trasferirsi a Castel Gandolfo, dove rimarrà per i prossimi due mesi in attesa di trasferirsi nell’ex monastero di clausura nei Giardini Vaticani, che diventerà la sua residenza da “Papa emerito”, come egli stesso ha chiesto essere chiamato da quando le sue dimissioni diventeranno effettive. Prima di lasciare il Vaticano, il Papa lancerà anche l’ultimo tweet del suo Pontificato. Da quel momento l’account, aperto lo scorso 12 dicembre, sarà disattivato in attesa che il nuovo Papa decida se continuare a utilizzarlo o meno.
Dopo l’ultima udienza generale, che ieri ha portato in Piazza San Pietro circa 200mila fedeli, Benedetto XVI lancerà l’ultimo saluto dalla piazza antistante il Palazzo di Castel Gandolfo. Saranno le 17.30 circa e il Papa «parlerà a braccio», come ha spiegato il portavoce della Santa sede padre Federico Lombardi. Quello sarà l’ultimo discorso di Ratzinger da Pontefice in carica. La fine del Pontificato sarà annunciata in modo sobrio, con la chiusura del portone del palazzo di Castel Gandolfo e la ritirata delle guardie svizzere, che torneranno in Vaticano. Da allora scatterà la “sede vacante” e partirà l’iter per l’elezione del nuovo Pontefice.
A interessarsi della procedura per l’avvio del Conclave sarà il cardinale decano Angelo Sodano, presidente del Collegio cardinalizio riunito nelle Congregazioni Generali, che domani invierà una lettera di convocazione a tutti i porporati. Lunedì inizieranno le «congregazioni generali», riunioni durante le quali si inizieranno a scegliere i papabili. Il Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice, a cui parteciperanno 115 cardinali in tutto, dovrebbe aprirsi tra il 10 e l’11 marzo.
Durante la “sede vacante”, sono due gli organi di governo interessati a portare avanti gli affari della Chiesa. Il primo è la Camera Apostolica, che ha il compito di custodire i beni spirituali e materiali della Chiesa. Il secondo, invece, è il Collegio cardinalizio riunito nelle Congregazioni Generali, che provvede agli affari correnti della Chiesa ma non ha potere sulle questioni strettamente spettanti al Papa. In questa fase, restano in carica il penitenziere maggiore (il cardinale Manuel Monteiro de Castro), il cardinal vicario per la diocesi di Roma (Agostino Vallini), il cardinale arciprete di San Pietro (Angelo Comastri), l’elemosiniere (monsignor Guido Pozzo), il camerlengo (cardinale Tarcisio Bertone), il sostituto della Segreteria di Stato (monsignor Angelo Giovanni Becciu), il segretario per i Rapporti con gli Stati (monsignor Dominique Mamberti) e i segretari dei Dicasteri vaticani. Non decadono neppure i nunzi e i delegati apostolici mentre vengono rimossi dal loro incarico il segretario di Stato, i prefetti, i presidenti e i membri di tutti i dicasteri curiali.
Piera Vincenti