Dopo tanta attesa, il sogno finalmente si è materializzato sul palcoscenico del Teatro Sistina. Billy Elliot, il musical, ha debuttato in Prima nazionale assoluta martedì 5 maggio e i mesi passati tra l’annuncio della scorsa estate, in occasione della presentazione del nuovo cartellone, e la realizzazione dello show non sono trascorsi invano. Perché abbiamo scoperto che i sogni si avverano e che, udite udite, possono realizzarsi anche in Italia, Paese di talenti spesso nascosti e traditi da uno star-system fasullo. Lo spettacolo di Massimo Romeo Piparo, regista e direttore del Teatro Sistina, spazio che si sta confermando fucina di grandi produzioni all’altezza della sua gloriosa storia, è l’ennesima dimostrazione che le idee, il lavoro e il coraggio di non affidarsi a nomi di facile richiamo ma a seri professionisti italiani, in scena e dietro le quinte, forniscono risultati straordinari. La storia, tra le più celebri e amate del cinema europeo, (film del 2000 scritto da Lee Hall e diretto da Steven Daldry ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley), ruota attorno alla comunità di minatori di Durham Coalfield, nel Nord dell’Inghilterra, che nei primi anni Ottanta fu duramente colpita dalle drastiche decisioni del governo Thatcher, durante la terribile crisi economica che investì il Regno Unito. Tra scioperi, povertà incalzante, stenti e scontri con la polizia, il piccolo Billy diventa pian piano l’icona della speranza, del sogno, almeno per lui, di uscire dal buio della rassegnazione al quale purtroppo sono condannati tutti gli altri in quella piccola provincia. La danza, quasi per caso, e contro il volere del padre (Luca Biagini) e del fratello (Donato Altomare) che lo vorrebbero pugile, gli farà scoprire la voglia di sentirsi libero, energia pura, in un contesto avvilente, dove lo scontro giunge sin dentro la sua casa. Fino a quando il papà lo vede ballare per la prima volta e capisce che forse quel potenziale talento, curato dalla maestra di danza Mrs Wilkinson (Sabrina Marciano) potrà salvarlo da un destino segnato. Audizione, dubbio, rassegnazione, ammissione alla Royal Ballet School di Londra. Mentre la luce illumina la strada del piccolo Billy, il buio della miniera e della disperazione inghiotte gli operai concittadini, sconfitti dopo tanta lotta. Momento magicamente descritto dal loro canto e dalla scenografia, struggente.
L’adattamento, la traduzione, l’impianto scenico, la regia e le coreografie, nonché le musiche (di Elton John) eseguite dal vivo dall’orchestra del Maestro Friello, e le interpretazioni dei protagonisti in scena, sono semplicemente deliziose. Merito di Piparo, senza dubbio, è quello di non aver stravolto l’originale musical londinese, di averlo rispettato e di aver escogitato movimenti scenici bellissimi facendo rivivere la gloria del Sistina. Le scene mobili di Teresa Caruso ricostruiscono i vari ambienti in modo sorprendente, mentre le coreografie di Roberto Croce colpiscono per l’armonia e l’efficacia nel rendere la storia fruibile su un doppio piano narrativo: quel che accade negli interni e le lotte nelle strade tra operai e polizia, contemporaneamente. Del piccolo Alessandro Frola – Billy (emozionatissimo), che dire? A 14 anni si trova di fronte un teatro stracolmo, dovendo cantare, recitare e ballare. Qualche piccola sbavatura è più che perdonabile, soprattutto nel canto, ma reggere la scena non è facile nemmeno per un veterano sul palco del Sistina e lui ci riesce molto bene. A volte si ha la sensazione che sia troppo trattenuto durante il ballo, ma avrà tempo e modo per esplodere. Emozionante il confronto con la sua ombra prima e con il suo sé adulto poi, sulle note del Lago dei Cigni di Ciaikovskij, dove ha modo di mettersi più in mostra. Spettacolo godibile, delicato, ben costruito, ricco di valori. Il sogno è appena iniziato e questo è un sogno tutto italiano. Ne siamo capaci, ebbene sì! Al Teatro Sistina Billy Elliot, il musical, è in scena fino al 24 maggio.
Voto: [usr 4]
Paolo Leone
Roma, Teatro Sistina. Dal 5 al 24 maggio (salvo ulteriori proroghe)
Peeparrow Entertainment e Il Sistina presentano: Billy Elliot, il musical. Dal film di Stephen Daldry
Testi e libretto di Lee Hall; Musiche di Elton John; Scene di Teresa Caruso; Costumi di Cecilia Betona; Luci di Umile Vainieri; Suono di Alfonso Barbiero; Coreografie di Roberto Croce; Direzione musicale di Emanuele Friello; Figurazioni tap di Marco Rea; Produzione esecutiva di Francesca Piparo e Federico Alessi; Adattamento e Regia originale di Massimo Romeo Piparo.
Per la prima volta in scena Alessandro Frola (Billy Elliot); Con Luca Biagini (padre di Billy); Sabrina Marciano (la maestra di danza Mrs Wilkinson); Gea Andreotti (mamma di Billy); Donato Altomare (fratello di Billy); Christian Roberto (Michael l’amichetto di Billy); Simone Romualdi (il piccolo Kevin); Claudia Mangini (la piccola Debbie); Jacopo Pelliccia (George l’istruttore di pugilato); Maurizio Semeraro (Mr, Braithwait e il pianista); Sebastiano Vinci (Big Dave il sindacalista) e con la partecipazione di Cristina Noci (la nonna di Billy). Il resto del cast composto da 15 performer.
La classe di danza delle bambine è composta dal gruppo “Children Tappers” di Graziella Di Marco.