Era il 1971 quando un gruppo di volontari, testardi e desiderosi di salvare il pianeta, partiva dal Canada alla volta di Amchitka, un’isola dell’Alaska, con lo scopo, piuttosto arduo, di fermare i testi atomici. La squadra non arrivò mai a destinazione, perché il peschereccio fu intercettato dalle autorità americane, ma quell’esperienza servì per costituire una delle associazioni ambientaliste più importanti al mondo. Si tratta di Greenpeace che festeggia quarantacinque anni.
Greenpeace ha all’attivo tre milioni di sostenitori, 36mila volontari, ai quali si aggiungono attivisti, ricercatori e tante altre professionalità. Le fotografie che vi mostriamo nella gallery sono eloquenti. Gli obiettivi dell’associazione sono molteplici e vengono illustrati con una nota stampa diffusa proprio per divulgare la notizia dei quarantacinque anni di Greenpeace. Il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, spiega con poche parole quali intenti ci si prefigge a breve e medio termine.
«La maggiore sfida globale dei nostri tempi è la battaglia contro i cambiamenti climatici», dice prima di soffermarsi sull’accordo di Parigi, che, precisa, «ci aspettiamo venga firmato tra una settimana». «Si tratterebbe di un bel passo in avanti per raggiungere lo scopo ambizioso di non superare un grado e mezzo di aumento della temperatura globale e avviare così la transizione verso le rinnovabili al cento per cento per tutti». Ma ci sono anche altre missioni non meno importanti e collegate a questa come per esempio proteggere le foreste e la biodiversità, incentivando un’agricoltura di tipo sostenibile. Sperando che l’associazione continui a mantenere lo spirito del 15 settembre 1971, auguriamo a Greenpeace “Buon Compleanno!”.