Essere QUIORA vuol dire immergersi fno in fondo nell’istante, unico tempo possibile: il resto è tutto immaginazione, proiezione.
I due termini QUI (in questo luogo preciso) e ORA (in questo istante esatto) sono fusi in un’unica entità. Eliminare anche la “e” di congiunzione è un voler accorciare ulteriormente le distanze per cercare di descrivere al meglio un concetto apparentemente di una semplicità estrema, ma nella realtà accessibile a pochi.
Il segreto è come sempre apparentemente molto semplice: quando guido guido; quando stiro stiro; quando mangio mangio, quando prego prego e la mia mente e il mio cuore sono vuoti da qualsiasi altra cosa che non sia la semplice e pura presenza. Dico apparentemente semplice, perché la civiltà odierna ci ha educati a fare più cose contestualmente, soprattutto con l’avanzare dell’era tecnologica, l’uomo è diventato multitasking, tanto che non è difficile vedere persone che mentre guidano parlano al telefono, inviano messaggi o mangiano un panino e in quante case mentre si pranza si discute animatamente o si guarda la televisione?
Qualcuno potrebbe obiettare che non si può vivere attimo per attimo, momento per momento perché così non si programma nulla e non si costruisce nulla, si diventa solo spettatori e non protagonisti della propria vita. Non è così, non tutto è come sembra, alle volte è proprio l’inverso. Focalizzarsi su “ciò che è”, non implica astenersi dal progettare o programmare la propria vita privata, spirituale o professionale, tutt’altro: significa tagliare i rami secchi, gettar via le zavorre inutili e procedere lievi, consapevoli che dovunque andremo saremo sempre e comunque qui e qualunque progetto avremo programmato lo realizzeremo ora, attenuando o dissolvendo ogni legame doloroso con il passato e smascherando tutte le false promesse del futuro. Non è subire gli eventi restando passivi e neanche un restare soli con se stessi, è un relazionarsi con tutto ciò che ci circonda e consentire agli innumerevoli fenomeni che si avvicendano continuamente e a cui presteremo debita attenzione di rivelarci ciò che siamo: non esiste il microcosmo senza macrocosmo, non esiste l’universo senza l’individualità della persona. Il Quiora non dipende da un atto volontario, né, dalle rinunce che siamo in grado di fare. È una disposizione dell’anima, una conseguenza naturale della ricerca di un equilibrio che sopraggiungerà, all’improvviso, quando meno ce lo aspettiamo, quando avremo compreso che anche l’anima va educata.
Donatella De Bartolomeis