A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’art.62 (prevista per il prossimo 24 ottobre 2012) che regola la filiera commerciale tra produttori e distribuzione, si infiamma la polemica. Secondo il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, con la stretta sui tempi di pagamento per le merci «rischiamo di far crollare la competitività delle nostre aziende, perché saranno preferiti fornitori di altri Paesi che operano con condizioni più flessibili».
L’art. 62 prevede l’obbligo di pagamento entro 30 giorni per le merci deperibili e di 60 giorni per tutte le altre, termine che decorre dalla fine del mese di ricevimento della fattura o di consegna delle merci, ed è quindi di fatto esteso ai 45-75 giorni effettivi, in media, rispetto alla fornitura delle merci. Una norma che tutela i produttori agricoli e alimentari in un momento in cui le imprese hanno forti problemi di liquidità, in linea con quanto stabilito in Francia da diversi anni e con le prassi dei pagamenti nel resto d’Europa.
«Un provvedimento utile per gli agricoltori rischia di creare problemi ad alcuni comparti importanti come, ad esempio, florovivaismo e zootecnia – prosegue Guidi – L’estensione, a questi ed altri settori, delle norme che dal 24 ottobre prossimo regoleranno i contratti di cessione dei prodotti alimentari, infatti, non ha tenuto conto delle dinamiche di specifici mercati, soprattutto nelle contrattazioni internazionali».
Il pericolo, secondo il presidente di Confagricoltura, sarebbe la tenuta del tessuto produttivo e distributivo in un momento in cui molte aziende rischiano di crollare sotto il peso della crisi finanziaria. Si avrebbe, infatti, una moltiplicazione degli oneri amministrativi con conseguente lievitazione dei costi per tutte le imprese, in particolare per quelle che operano nel settore florovivaistico e zootecnico, mercati particolari che difficilmente riuscirebbero a reggere le conseguenze della nuova norma. Ciò che auspica Confagricoltura, quindi, è una maggiore attenzione ad alcuni comparti che, più di altri, rischiano di venire schiacciati dal sistema.