Trovato l’accordo tra Stato e Regioni, sbloccato il testo del disegno di legge contro il consumo di suolo. A darne notizia è Legambiente che si dichiara soddisfatta del «testo che, alla prima lettura delle bozze circolate, appare molto modificato rispetto alla versione licenziata dal Consiglio dei Ministri il mese scorso». E i miglioramenti, secondo Legambiente, sono molto positivi, a partire dalla definizione di suolo, dichiarato bene comune e come tale tutelato nel suo stato di fatto.
«I tavoli tecnici della Conferenza Unificata tra Stato e Regioni hanno prodotto un testo sensibilmente migliorato, che ci permette di esprimere un primo giudizio molto positivo sul ddl – dichiara Damiano Di Simine, responsabile suolo di Legambiente – ci sono ancora margini di miglioramento, che non mancheremo di segnalare nel corso dell’istruttoria parlamentare». Risolti molti dei dubbi circa la praticabilità e l’efficacia della proposta iniziale del Governo, ora la responsabilità di un percorso preferenziale per l’approvazione della legge compete al Parlamento, dopo l’approvazione attesa per domani in Conferenza Stato – Regioni.
«Ci auguriamo che la responsabilità finora dimostrata dagli esecutivi di Stato e Regioni non venga frustrata da ostacoli e lungaggini nell’iter parlamentare. L’approvazione della legge a tutela dei suoli introduce un fondamentale caposaldo giuridico in un ordinamento totalmente sguarnito di strumenti atti a prevenire le speculazioni edilizie sui suoli agricoli, si tratta di una profonda quanto irrinunciabile innovazione legislativa da cui trarranno grande vantaggio l’agricoltura, l’ambiente e l’assetto del territorio del nostro Paese», dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.