Oggi è ventiseiesima Giornata Mondiale contro l’utilizzo e il traffico di sostanze stupefacenti e le iniziative anche in Italia si moltiplicano. Il Policlinico Gemelli di Roma ha creato un servizio di day hospital per tutte quelle persone che sono purtroppo vittime del poliabuso, una forma di dipendenza non meno pericolosa che consiste nell’uso di più sostanze psicoattive associate all’uso di alcol e psicofarmaci per esempio, si instaura una dipendenza multipla ancora più insidiosa. Il servizio di Day-hospital di Psichiatria e Farmacodipendenza, che è stato presentato oggi, è diretto da Pietro Bria. I referenti del progetto, Luigi Janiri, Gianluigi Conte e Federico Tonioni, spiegano in cosa consiste l’iniziativa: «Saremo tra i primi a valutare l’efficacia del regime di Dh con queste persone, garantendo una specificità relativa alla presa in carico psico-fisica dell’utente con l’intervento di un’equipe multidisciplinare senza la necessità della residenzialità dell’intervento, ma avvalendosi di un presidio sanitario importante quale il ricovero in Day hospital. Quindi una via di mezzo che, sottolineando l’importanza del problema non propone la residenzialità».
A soffermarsi su ulteriori dettagli è Raffaella Franza, psicologa e psicoterapeuta dell’Associazione La Promessa onlus, che cura gli aspetti riabilitativi del progetto: «La nostra esperienza con persone dai 16 ai 26 anni, adolescenti e i giovani adulti, ci ha insegnato molto – spiega -. Abbiamo riflettuto sulla necessità di percorsi specifici e differenziati rispetto a utenti di età maggiore, che tengano conto della enorme flessibilità psichica di cui dispongono le persone di questa fascia d’età e della naturale capacità di evolversi. Il servizio ha la finalità di rispondere a queste domande specifiche di trattamento».
Tra gli altri progetti in cantiere c’è anche un’iniziativa per le scuole che consiste nell’organizzazione di momenti informativo-formativi negli Istituti Superiori, con il duplice obiettivo di fare prevenzione verso l’uso di sostanze e comportamenti a rischio, rendendo al contempo consapevoli i giovani degli effetti di tali sostanze al fine di modificare i comportamenti a rischio correlati all’uso di sostanze psicotrope.