Eddie the Eagle – Il coraggio della follia: il miracolo può compiersi proprio quando tutto sembra perduto, quando le cose non vanno per il verso giusto, quando tutte le persone, o quasi, ti danno del perdente. La motivazione nasce a volte dalle frasi avvilenti di chi ci invita a smettere di tentare l’impossibile. La voglia di agire prende forma ogni tanto dalle sfide lanciate da coloro che ci vogliono mantenere fuori dal gioco. Ed è un po’ quello che accade a Eddie Edwards detto The Eagle, protagonista del film oggetto di questa recensione nonché artefice di un record personale e incredibile. Basata su un fatto realmente accaduto, la pellicola narra le peripezie di Eddie, che dotato di uno straordinario coraggio, decide di partecipare alle Olimpiadi Invernali del 1988 come improbabile e primo saltatore di Sci britannico. La macchina da presa indugia, nella prima sequenza, sulle lancette di un orologio che segna i secondi e i minuti. Il protagonista è solo un bambino che, immergendosi in una vasca, sogna di andare alle Olimpiadi e ogni azione, in una quotidianità schiacciante, è dunque finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo, fino a quando un giorno dopo una cocente delusione Eddie opta per lo Sci.
Gli anni passano tra una caduta e l’altra ma Eddie (The Eagle) persevera senza darsi per vinto e, in seguito all’ennesimo rifiuto, cambia ancora scegliendo uno sport pericoloso quanto affascinante: il salto con gli Sci. Si reca in Germania, dove incontra il suo futuro allenatore, il campione Chuck Berghorn, un tempo dotato di uno straordinario talento, sciupato dalla carenza di concentrazione e disciplina, doti che però il futuro The Eagle possiede. L’uno bilancerà le carenze dell’altro e insieme supereranno i rispettivi limiti. La settima arte ha spesso dato risalto al rapporto tra un allenatore e i suoi allievi. Il discorso di Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica o anche le parole che Mickey dice a Rocky, motivandolo al punto giusto, sono cariche di significati, così come le frasi cadenzate di Will Smith che ne La leggenda di Bagger Vance afferma: “Credo sia giunto il momento per vedere il campo (…) se vedesse il campo, non darebbe bastonate a quella palla come se stesse inchiodando le assi del portico di casa sua (…). Fissi con attenzione Bobby Jones, quello che fa adesso è un capolavoro. Guardi come prova lo swing, sembra quasi che stia cercando qualcosa, poi lo trova, fa in modo di mettersi in contatto con se stesso, trova la concentrazione. E ha tanti colpi fra cui scegliere (…) ma c’è soltanto un colpo che è in perfetta armonia con il campo, un colpo che è il suo, un colpo autentico, e lui sceglierà proprio quel colpo, c’è un colpo perfetto che cerca di raggiungere ciascuno di noi, non dobbiamo far altro che toglierci dalla sua traiettoria, lasciare che lui scelga noi (…) Vedi quella bandiera? E` un bel Drago da sconfiggere ma se lo guardi con occhi gentili, vedrai il punto in cui le maree e le stagioni e il roteare della Terra tutto s’incontra e tutto ciò che è diventa Uno. Tu devi cercare quel posto con il tuo cuore. Cercalo con le mani (…) le tue mani sono più sagge di quanto sia la tua testa (…)”. Bello, no? Il cinema ci ha regalato tante emozioni in tal senso facendoci capire talvolta che il vero maestro è chi insegna al discente a credere in se stesso e a trarre forza proprio dai punti deboli. A volte però il docente assume le sembianze di esperienze spiacevoli che ci pongono davanti a prove durissime. Un esempio cinematografico? Cinderella Man. I lungometraggi che potremmo nominare sono innumerevoli, mi viene in mente per esempio La forza del campione o anche McFarland, Usa con Kevin Costner.
Eddie The Eagle – Il coraggio della follia non ha la stessa intensità dei film menzionati ma riesce ugualmente a raccontare una storia senza perdere il ritmo e trasformando la vicenda di quest’atleta in una favola moderna. L’attore Taron Egerton conferisce un pizzico di comicità al personaggio principale mediante un’ottima mimica facciale e un’andatura quasi di fantozziana memoria. Anche Hugh Jackman, nel ruolo dell’allenatore, è molto credibile, proprio perché alterna la virilità con le insicurezze di chi a suo tempo sa di non essersi impegnato abbastanza. In Eddie The Eagle – Il coraggio della follia, diretto da Dexter Fletcher, c’è un’arcana leggerezza che fa di questo film un prodotto gradevole privo dei molti stereotipi di un sottogenere inflazionato. Di seguito il trailer.