EGITTO, PER LA PRIMA VOLTA CONDUTTRICE CON IL VELO IN TV

Fatma Nabil

Per la prima volta nei 50 anni di storia della tv di Stato in Egitto una conduttrice è andata in onda con il capo velato per presentare il telegiornale. Abito nero e velo coloro crema, questo l’abbigliamento scelto da Fatma Nabil per condurre l’edizione del tg di mezzogiorno di domenica, una controversa sorpresa per i telespettatori che per la prima volta nella tv di stato hanno visto una donna velata, pratica vietata dal regime di Hosni Mubarak per promuovere una visione “moderna” del Paese. Dal giugno scorso il nuovo presidente è Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, che ha immediatamente abolito il divieto per le donne di lavorare in luoghi pubblici come gli aeroporti, gli alberghi e, per l’appunto, la tv, indossando il velo. Il nuovo ministro dell’informazione, Salah Abdel Maqsood Metwalli, ha dichiarato a una tv privata che non ci sono ragioni per un divieto simile, lasciando intendere che così viene promossa e rispettata la libertà religiosa delle donne. Secondo il nuovo regime, infatti, il 70 per cento di esse indossa normalmente l’hjib.

Se la scelta del nuovo governo ha trovato consensi nella frangia più conservatrice della società, ha anche scatenato le polemiche della parte progressista, che accusa il regime di Morsi di voler islamizzare l’Egitto, come dichiarato dagli stessi Fratelli Musulmani, formando il Paese secondo la versione più radicale dell’Islam. A prendere posizione è stata, tra gli altri, Souad Sbai, deputata italiana e profonda conoscitrice dell’Islam che ha spiegato a ilsussidiario.net come l’idea di indossare il velo in tv non abbia nulla a che vedere con la libertà religiosa ma rappresenti invece una mistificazione della realtà. La deputata ha inoltre ricordato che il professor Mohammed Rashed, una delle voci più rappresentative e ascoltate dell’università religiosa Al Azhar, ha scoperto e rivelato che il velo non ha nulla a che fare con la religione musulmana ma è un retaggio tribale, simbolo dell’estremismo e della sottomissione della donna.

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