ELEZIONI USA: CURIOSITÀ DAL MONDO DEI BLOG

Mitt Romney ©Ansa

Accanto ai social network, c’è un altro prezioso strumento che aiuta in campagna elettorale e spesso influenza i cittadini a favore dell’uno o dell’altro candidato: il blog. Molti blogger condizionano il mondo politico con le loro analisi chiare e dettagliate di quanto avviene intorno alla Casa Bianca e ai suoi protagonisti.

Una chiara consapevolezza di quanto sia importante il blogging è emersa nelle elezioni presidenziali del 2004 ma, da allora, gli opinionisti del web hanno assunto un ruolo sempre più centrale nel commentare, criticare, analizzare quello che accade in campagna elettorale, fornendo un servizio sia agli elettori che ai canditati. Nel 2008 i blog hanno avuto un ruolo chiave nel determinare la vittoria di Obama e ancora oggi, insieme ai social network, influenzano l’opinione pubblica. Attraverso i blog, infatti, i cittadini hanno modo di conoscere i candidati e di approfondirne i programmi in maniera più dettagliata di quanto faccia l’informazione tradizionale. I candidati invece possono promuovere se stessi e avere un riscontro immediato sul gradimento degli elettori attraverso i loro commenti. Inoltre, c’è grande fiducia verso gli opinionisti del web che vengono considerati specialisti nel campo politico, economico e finanziario, dando voce a realtà molto spesso taciute.

In questi giorni, i blogger americani si concentrano soprattutto sul dibattito televisivo dell’11 ottobre tra Joe Biden e Paul Rayan. Joan Walsh, su salon.com commenta la sfida vinta nettamente dal vicepresidente, che fa rifiatare i democratici dopo la deludente performance di Obama e fa apparire Ryan un ragazzino. Su temi delicati come riforma sanitaria per gli anziani, tasse, aborto, interventi a favore della classe media e politica estera il rappresentante dei conservatori fa la figura di uno studente che partecipi ad un dibattito scolastico.

Un altro argomento molto discusso sui blog americani, sempre relativamente alla sfida televisiva dell’11 ottobre, è il sorriso di Joe Biden. Sempre Joan Walsh afferma che Biden si è lasciato scappare troppi risolini e smorfie mentre puliva il pavimento con la faccia di Paul Ryan. Benché abbia dominato in quanto a dialettica, chiarezza delle idee ed esposizione, il vice presidente è stato molto criticato per la sua facile risata, che ha catturato l’attenzione dei media americani più degli argomenti trattati. i sito mediamatters.com sottolinea anche le imprecisioni del discorso di Ryan, riportando i commenti e i tweet dei giornalisti in seguito alla sfida televisiva.

Benché sconfitto, tuttavia, Ryan ha dalla sua la giovane età che lo rende un personaggio molto promettente della politica americana. Il repubblicano ha combattuto con le sue armi, quelle dei programmi elettorali. Biden, invece, ha lottato anche con l’istinto di sopravvivenza perché, se Obama non dovesse essere rieletto, il vicepresidente sarebbe costretto a dire addio a una lunga carriera politica. Per questo, si è battuto seguendo le regole d’oro dei dibattiti presidenziali, facendo il possibile per mettere in ombra il suo rivale. Nate Siver del New York Times, sul suo blog FiveThirtyEight trova un livello intermedio per definire la prestazione di Biden: un po’ meno di una vittoria, un po’ più di un pareggio.

Un’altro importante blog americano, Wonkette, tra il serio e il faceto, riporta in nomi dei cinque sostenitori VIP di Romney che non ti saresti mai aspettato. Jesse Taylor si stupisce, infatti, che «in qualche modo siano ancora vivi, forse». Al primo posto c’è Lindsay Loan, più volte arrestata per problemi con la droga, che dice di preferire il candidato repubblicano per la sua politica sul lavoro; segue Buzz Bissinger, autore del libro Friday Night Lights, che non ha gradito il dibattito televisivo di Obama e per questo ha virato su Romney. Al terzo posto c’è Stacey Dash, attrice di colore, e infine Jenna Jameson e il rapper Shyne. «In conclusione – termina l’articolo – Romney è sostenuto da un drogata che non riesce a stare fuori dalla prigione, un ragazzo bianco arrabbiato, una bella donna di colore famosa vent’anni fa, una porno star e uno che non è neppure cittadino americano». E i sostenitori VIP di Obama? Li conosceremo dopo la prossima sfida televisiva del 16 ottobre…

Piera Vincenti

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