Ultimo faccia a faccia televisivo tra Barack Obama e Mitt Romney, che questa sera (le 3 di notte italiane) si sfideranno sulla politica estera, tema che negli anni scorsi si è rivelato decisivo nel far pesare l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte. Quest’anno, invece, appare difficile che un dibattito televisivo possa muovere tanti voti in un Paese popoloso come gli Stati Uniti, diviso a metà tra l’uno e l’altro candidato.
Se il secondo confronto aveva favorito il presidente in carica, facendo alzare la percentuale di preferenze a suo favore, negli ultimi giorni Obama ha di nuovo perso terreno in favore del suo sfidate repubblicano, tanto che i sondaggi vorrebbero una sostanziale parità tra i due. A fare la differenza, a questo punto, saranno i voti degli indecisi, quelli a cui si rivolgeranno principalmente Obama e Romney nell’ultimo confronto in programma a Boca Raton (Florida) e basato sulla politica estera. Si parlerà di concorrenza commerciale cinese, nucleare iraniano, sicurezza di Israele, guerra civile in Siria, uccisione dell’ambasciatore Chris Stevens in Libia.
Entrambi i canditati dovranno evitare gaffe come quella commessa nel 1976 da Gerald Ford, che sostenne in televisione che non esisteva una dominazione sovietica nell’Europa dell’est. Obama dovrà stare attento a non ripetere la performance deludente del primo duello e Romney non può più permettersi scivoloni dopo le gaffe sulle donne e sulla Libia della scorsa settimana. Il confronto si preannuncia più difficile per lo sfidante repubblicano, che ha scarsa esperienza internazionale, e per il suo secondo Paul Ryan, anch’egli a digiuno di politica estera. Problema che Obama, nel 2008, risolse affidandosi alle competenze internazionali di Joe Biden, suo secondo. Non mancano però gli spunti per Romney, pronto ad attaccare il presidente sul nucleare in Iran, sulla Libia, la guerra civile siriana e i rapporti con Israele. Si parlerà anche della concorrenza sleale della Cina in campo commerciale.
Il format torna a essere quello del primo dibattito: a moderare l’incontro sarà Bob Schieffer, un veterano della tv americana, uomo di punta, simbolo della Cbs News. Come sempre, saranno 90 minuti di trasmissione, divisi in sei segmenti di 15 minuti ciascuno che prevedono una domanda, risposta di due minuti ed eventuale spazio per replica.
Intanto, Obama ha già stilato l’agenda per la settimana di avvicinamento alle elezioni del 6 novembre, 10 giorni in cui il presidente cercherà di entrare in contatto con quanti più elettori possibile. Mercoledì sarà in Colorado, a Denver, e poi a Las Vegas in Nevada. Giovedì sarà di nuovo in Florida, a Tampa, quindi a Richmond, Virginia. Altra tappa a Chicago, Illinois, dove Obama si recherà a votare al seggio utilizzando il cosiddetto early voting. Il tour preelettorale terminerà a Cleveland nel cruciale Ohio.
Piera Vincenti