È tra i Presidenti del Consiglio più giovani d’Italia e ha appena dato vita a un nuovo governo composto da 21 ministri, che insieme a lui dovranno provare a traghettare l’Italia verso, si spera, una maggiore stabilità. Stiamo parlando di Enrico Letta, il neo Premier che dovrà mettere d’accordo partiti politici diversi confluiti in questo nuovo esecutivo. Un mediatore, lui, sul cui nome si sono espressi positivamente in molti e che, proprio per le sue capacità diplomatiche, sembra non avere incontrato difficoltà troppo grandi nel formare il governo e nel far votare la fiducia delle Camere. Un mediatore, come detto, che forse poco piace a coloro che in questi giorni difficilmente riescono ad accettare, o comunque guardano con scetticismo, il governo di larghe intese appena nato.
Ma chi è esattamente Enrico Letta? Ha 46 anni ed è nato a Pisa, anche se sin da giovanissimo riceve una formazione al 100 % europea. Frequenta, infatti, la scuola dell’obbligo a Strasburgo, proprio dove si trova il Parlamento europeo, e sceglie un corso di Laurea sicuramente indicativo del suo interesse per l’Europa, ossia Diritto internazionale all’Università di Pisa. Una laurea, questa, a cui segue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee.
Ma accanto alla passione per l’Europa e il diritto internazionale, il giovane Letta dimostra sin da subito di essere interessato alla politica, tanto che a soli 25 anni è già presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo. Europeista convinto, Letta non manca però di interessarsi anche alla politica italiana, facendo confluire le sue due passioni nell’incarico ricevuto da Ciampi nel 1996, ossia quello di segretario generale del Comitato per l’euro all’interno del Ministero del Tesoro. L’anno successivo diventa vicesegretario del Partito popolare italiano, mentre risale al 1998 il suo primo incarico come ministro: durante il primo governo D’Alema e all’età di 32 anni, Letta diventa, infatti, ministro per le Politiche Comunitarie, il più giovane nella storia repubblicana.
Nel 2000, poi, viene nominato ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato durante il secondo Governo D’Alema e il successivo Governo Amato, per il quale ricopre anche l’incarico di ministro del Commercio con l’Estero fino al 2001, anno in cui diventa per la prima volta deputato della Margherita.
Deputato europeo, poi di nuovo della Repubblica italiana, dal 2006 al 2008 è nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Prodi. È del 2007, infine, la sua candidatura alla segreteria dell’appena costituitosi Partito Democratico, di cui due anni dopo ne diventa vicesegretario.
Oggi, dopo le vicende che per due mesi hanno visto l’Italia attendere la nascita di un nuovo governo, è lui la figura scelta da Giorgio Napolitano per intraprendere questo difficile cammino. «Sento molto forte la responsabilità sulle mie spalle», ha più volte affermato all’indomani dell’incarico. Una responsabilità che, speriamo, possa spronarlo a guidare il Paese verso una progressiva, anche se per nulla scontata, ripresa.
Valentina Sala