Ex Machina, patinato ed elegante thriller in salsa sci-fi. La trama, la recensione e il trailer del film.
Ex Machina, o forse potremmo dire Dea ex machina per descrivere i diversi livelli di lettura dell’ esordio dietro la macchina da presa di Alex Garland, figlio d’arte – il padre è Nicholas, disegnatore satirico britannico – e sceneggiatore di fiducia di Danny Boyle. Costruito intorno alla mente e al corpo di Ava, “dea” sintetica in un sensuale ma incompleto organismo femminile, il lungometraggio prodotto da Dna Films e Film4 e distribuito da Universal, affronta la tematica del robot senziente da diverse angolazioni, scegliendo l’ambientazione spoglia e asettica di una futuristica “sala dei bottoni” immersa in una natura incontaminata. Ava, il cui corpo è per metà attraversato da fili elettrici e circuiti, ha il fisico snello e il viso espressivo di Alicia Vikander, “animale” elettronico in gabbia, esperimento e frutto della prometeica volontà di Nathan di imitare Dio o forse qualcun altro. Lui è un novello Frankenstein, scienziato col vizio dell’alcol e delle donne, creatore sconsiderato di A.I. (Intelligenze Artificiali) che anelano a diventare umane. Caleb è invece il ventiseienne programmatore informatico scelto dal gran capo per trascorrere un weekend nella sua tenuta – un bunker sotterraneo fatto di pareti di vetro e videocamere a circuito chiuso – e per capire attraverso il test di Turing se Ava, ultimo prototipo di replicante messo a punto da Nathan, abbia o meno una propria coscienza. Lo strano “ménage à trois” si consuma nell’asettica struttura circondata da cascate e ruscelli, e qui Caleb, durante le prove per testare il funzionamento del robot donna, si rende conto che qualcosa non va per il verso giusto: blackout improvvisi e continui, strani atteggiamenti dell’automa e dello stesso creatore lo convincono a iniziare pericolose indagini e ad aprire porte che gli erano fino a poco tempo prima precluse. A complicare le cose, l’infatuazione reciproca tra Ava e Caleb. Ex Machina è innanzitutto un thriller psicologico dalle atmosfere ovattate e rarefatte, versione più classica del lisergico Under the skin di Jonathan Glazer e revisione in chiave mistery dai tragici echi shakespeariani: incontinenza passionale e ameni inganni oltrepassano il limite tra menzogna e verità e forma e apparenza si coagulano all’interno dei rapporti di forza della triade formata da: padre (il creatore dell’androide), figlia (il robot) e amante (l’apprendista programmatore). Il film di Garland ricorda molto da vicino la serie tv britannica Black Mirror, non solo per le riflessioni sulla pervasività della tecnologia nella vita quotidiana e per il voyeurismo a sfondo sessuale (benché si tratti di corpi sintetici) tra uomo e macchina “attraverso lo specchio” di uno schermo; ma anche perché, nella fredda “tana del bianconiglio” si perde uno degli attori del primo episodio della seconda stagione: “Torna da me” (Be right back), Domhnall Gleeson, attore irlandese sia cinematografico che teatrale. Con un occhio sempre rivolto ai più famosi test di Turing per smascherare l’eventuale macchina nell’involucro umano (pensiamo a Blade Runner) lo stile di Garland consente un’indagine a tutto tondo sull’interazione uomo-cyborg, escamotage che lo porta a smascherare inquietudini umane e onnipotenza dell’organismo sintetico. Attraverso le “session” che scandiscono in quadri episodici il film, in realtà un lungo interrogatorio (anche a parti invertite) tra il giovane Caleb e il robot femmina, siamo proiettati in uno scenario avulso dal mondo reale, ottenebrante e gravido di una tensione sempre sul punto di esplodere, fino a quando un finale repentino convoglia l’intreccio verso una chiusura in cui l’action prende il sopravvento. Ma i movimenti sono sempre cadenzati, le parole seguono, come un fluido ipnotico, la musica eterea di Geoff Barrow e Ben Salisbury e le singole scene risaltano per limpidezza di dettaglio ed eleganza formale. Ex Machina è anche lo sguardo puro di Ava su un mondo che non conosce, l’ego smisurato di un “padre-padrone” che gioca a fare Dio, lo smarrimento di un allievo che stupisce di fronte all’avvento quasi magico di una “dea” ex machina. Voto: [usr 3.5]
Ex Machina, trailer
Vincenzo Palermo