Una vittoria a metà quella del Pdl ieri in Consiglio dei Ministri: l’aumento di un punto percentuale dell’Iva viene rimandata di tre mesi, ma c’è già chi prevede un’ulteriore proroga. Ad anticiparlo il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato «Puntiamo a una proroga da parte del Parlamento fino a fine anno». La copertura, per il rinvio sembra esserci in base alla bozza del decreto legge: aumento dell’acconto Irpef e Ires, aumento del prezzo di vendita per le sigarette elettroniche, delle marche da bollo. Ma l’Unione Europea frena. Il portavoce della Commissione europea Olli Rehn fa sapere all’Italia che c’è bisogno di capire «come coprire il buco nei conti che si crea con il rinvio dell’Iva prima di commentare la misura». Mentre, il ministro Zanonato da canto suo rivela ottimismo e dice «contiamo di avere una ripresa produttiva che metta in moto l’economia e che la alimenti per bloccare definitivamente l’aumento dell’Iva», il presidente del Consiglio Letta è cauto viste le perplessità venute da Bruxelles, ma sul rinvio dice: «credo che dimostri la volontà del governo di aiutare l’economia con la dovuta prudenza. Poiché in questo momento non è il caso di fare scelte che diano l’impressione di “sfasciare i conti pubblici”». «Dobbiamo ripensare gli strumenti della tassazione in modo da sostituirli con forme meno gravose su lavoro e imprese» che in questo provvedimento sembrano i più penalizzati.
Fallimento ordinario delle banche – I ministri economici e finanziari dell’Ue, dal canto loro, sono finalmente riusciti a trovare un accordo sul sistema di risoluzione ordinaria delle crisi bancarie. Il fallimento “pilotato” che mira a evitare che le perdite finanziare siano scaricate sui contribuenti con i salvataggi attraverso l’intervento pubblico e affinché non si verifichi un altro caso Cipro. «Un buon compromesso nella direzione dell’Unione bancaria», secondo alcuni commenti del ministro dell’Economia Saccomanni, pubblicati su Twitter dopo aver partecipato al negoziato per l’Italia che «contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario», con «un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con la flessibilità necessaria a tener conto delle specificità nazionali».
Mozione F35 – Si è chiusa, alla Camera, con 381 sì e 149 no la mozione della maggioranza sugli F35. Il documento approvato impegna il governo a dare impulso a concrete iniziative, anche in sede Ue, per la crescita della dimensione della Difesa comune europea in una logica di «condivisa razionalizzazione delle spese». L’altro impegno è quello di non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione sul programma sugli aerei F35 senza che il Parlamento si sia espresso in merito. «Per amare la pace, armare la pace: F35 risponde a questa esigenza». E stato il commento del ministro della difesa Mario Mauro ai giornalisti dopo l’approvazione.
Commissione femminicidio – Intanto, a larga maggioranza partitica (Pd, Pdl, Scelta civica, Sel e M5S), è stato presentato un disegno di legge al Senato per istituire una commissione bicamerale d’indagine sul fenomeno dei femminicidi. Dovrà agire attraverso l’ approfondimento di dati e ricerche esistenti, il monitoraggio sull’ attuazione delle normative regionali, statali, sovranazionali ed internazionali, la mappatura dei servizi territoriali di sostegno alle donne, il collegamento con le strutture e le associazioni e che alla fine formuli proposte legislative.