Recensione de “Il cambio dei cavalli”, commedia di Franca Valeri in scena fino 27 settembre 2015 nella capitale.
Perché affrontare il traffico folle di Roma, cercare un parcheggio in pieno centro, per arrivare in tempo utile a teatro, al chiuso, quando ancora il caldo attanaglia la città? Forse per lo stesso motivo per cui una signora, in tutti i sensi, con appena 95 primavere sulle spalle, scrive e porta in scena una pièce. Per non arrendersi al piattume, per provare ancora a riflettere, per emozionarsi davanti ad un esempio di volontà e raffinatezza sublimi. Franca Valeri, sul palcoscenico del Teatro della Cometa, inaugura la stagione di un teatro prestigioso che proprio quest’anno celebra i trenta anni di attività. Presentata nel 2014 al Festival di Spoleto, la sua nuova commedia è un concentrato di classe, ironia, leggerezza, pur essendo tagliente nei confronti della società, ma soprattutto della questione generazionale, delle problematiche di figli che non sanno liberarsi del peso dei propri padri, rimanendone condizionati a vita. Del resto questa è da sempre la sua cifra stilistica, un arguto sguardo con cui ha attraversato la storia del teatro, della società e dello spettacolo italiano. E se le sue maschere hanno sempre scandagliato il mondo femminile in modo impietoso e divertente, in questa commedia sembra affondare saggiamente il suo fine punto di vista in quello maschile. Il cambio dei cavalli altro non è che la sosta ristoratrice che il figlio (Urbano Barberini) del suo ex amante, ormai deceduto, si concede in casa dell’anziana e raffinata signora. La storia ruota intorno a questi appuntamenti frequenti di cui l’uomo sembra avere un disperato bisogno per ricercare un’identità fluttuante, per acquisire una sicurezza di cui è privo. Lui, un imprenditore di successo, ma schiacciato dal ricordo di un padre piuttosto assente cerca, solo sfiorandolo, un senso alla sua convulsa vita nella casa di colei che amò suo padre. Dialoghi serrati, conditi dalle leggendarie battute, graziosamente taglienti, di Franca Valeri, donano all’opera quella profonda leggerezza che Calvino definiva “non quella di una piuma, ma il volo di un uccello”. Solo i grandi possono permettersi, con successo, un tale approccio. Vengono in mente altri mostri sacri come Herlitzka, Albertazzi, Carlo Giuffrè (presente in platea). La capacità di vivere, osservare e raccontare senza prendersi troppo sul serio, con uno sguardo attento ma saggiamente distaccato dalle beghe umane. Urbano Barberini bene interpreta la moderna inquietudine dell’uomo odierno, dell’uomo di mezza età incapace di essere felice, di provare sentimenti, sempre in mezzo al guado. Significativo il ruolo della risoluta ragazza (una escort?) interpretato da Alice Torriani, che risulterà essere il personaggio senza incertezze, scaltra arrampicatrice, che vive il presente senza l’ingombro di un passato, o almeno non sembra pensarci, e che sposerà il suo saltuario amante. L’anello debole è proprio colui che sembra il personaggio di successo, incapace di liberarsi dalla presenza-assenza paterna e da una irrisolutezza che lo condanna a non vivere pienamente, nonostante le “ricariche” in casa della signora. Eloquente il rammarico di lei di fronte alla sua infelicità “…gli avrei insegnato che ogni uomo è un pezzo unico”. Bella la regia di Giuseppe Marini che dona movimento alla scena, divisa in due piani, e con un semplice meccanismo rotante permette, con eleganza, la centralità della Valeri sul palco. Tre personaggi, tre generazioni a confronto, uno sguardo disincantato non privo di constatazioni divertenti ma amare “…la famiglia, un gruppo di estranei protetto dalla legge”. Il testo de Il cambio dei cavalli è solo apparentemente leggero ma che è ricco di sfumature e di profondità. Possiamo solo dire grazie alla generosità di una grandissima artista, che ci insegna a non arrenderci e a vivere pienamente ogni età della nostra vita. E, soprattutto, ad averne cura sempre.
Voto: [usr 4]
Roma, Teatro della Cometa (via del Teatro Marcello 4). Dal 17 al 27 settembre 2015
Società per Attori, in collaborazione con Compagnia 2B presenta: Il cambio dei cavalli, di Franca Valeri.
Con Franca Valeri, Urbano Barberini e Alice Torriani. Regia di Giuseppe Marini. Scene di Alessandro Chiti, luci di Michelangelo Vitullo
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro della Cometa, nella persona di Maya Amenduni