Branchetti a Teatro con “Sinceramente bugiardi” di Ayckbourn

Francesco Branchetti
Francesco Branchetti

Francesco Branchetti ritorna a Teatro e lo fa con “Sinceramente bugiardi”, una rappresentazione di Alan Ayckbourn. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Garage e debutterà il 14 luglio al Festival Teatrale di Borgio Verezzi e poi sarà in tournée. La compagnia è composta da attori del calibro di Debora Caprioglio, Lorenzo Costa, Federica Ruggero e Fabio Fiori. Le musiche sono di Pino Cangialosi, mentre i costumi e le scene sono di Clara Surro. Il regista e attore parla del suo nuovo lavoro nella seguente intervista.

Sinceramente bugiardi di Alan Ayckbourn: come mai questa scelta?

Da anni volevo portare in scena questa commedia e i motivi sono tanti; Ayckbourn è un drammaturgo che, in oltre venticinque anni di carriera, si è imposto come l’erede di una tradizione illustre qual è quella britannica dominata da George Bernard Show, Oscar Wilde, Noel Coward, per citare solo i maestri del genere. Di Ayckbourn mi conquistano la perfezione dei meccanismi e i dialoghi drammaturgicamente strepitosi, mi piacciono gli straordinari personaggi, spesso identificabili e riconoscibili come personaggi tipici della classe medi, colti nei tic, nelle frustrazioni e nelle ambizioni spesso sbagliate della loro esistenza. Sono da sempre interessato alla drammaturgia di Ayckbourn e tenterò di restituire al testo la capacità di coniugare ritmi forsennati e mano leggera con la clamorosa capacità di indagare le psicologie dei personaggi. Tenterò inoltre di coniugare nello spettacolo eleganza edironia di matrice anglosassone con un allestimento di forte comunicatività. “Sinceramente bugiardi” è una straordinaria pièce che davvero riconcilia con il teatro comico, oggi troppo spesso degradato da certa comicità di marca televisiva. E’ indubbiamente una comicità di situazione, ma sempre lontana da ogni forma di superficialità e di cliché. Messaggio implicito in Ayckbourn è, sempre e comunque, che finché si riesce a ridere della propria paralisi comportamentale e sociale, c’è speranza ed io lo condivido in pieno.

Debora Caprioglio
Debora Caprioglio

Ci sono delle differenze tra il suo allestimento e quello originale? 

No, non ci saranno differenze da un punto di vista testuale, perché sono profondamente convinto che spesso la via più giusta per mostrare la modernità e l’attualità di un grande testo sia quella di rimanere fedeli al testo originale .

Un affresco sulla società contemporanea e sulla vita delle coppie di oggi. Si può essere sinceri e bugiardi  insieme?

Un grande affresco sulla società e sui rapporti di coppia, attualissimo anche oggi pur lasciandolo nella sua ambientazione originale. Certo che si può essere sinceri e bugiardi insieme ed è proprio questo all’origine dei problemi dei nostri divertentissimi personaggi, mirabilmente disegnati dalla penna straordinaria di Ayckbourn

A Teatro il confine tra realtà e menzogna è piuttosto labile. No?

Il teatro indaga la natura umana e naturalmente le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e con gli altri in cui realtà e menzogna si confondono spesso e volentieri. La finzione scenica spesso racconta una realtà in cui è la menzogna a essere protagonista.

Ci sono delle analogie tra questa commedia e le rappresentazioni allestite in precedenza?

A parte la fedeltà al testo originale che caratterizza i miei spettacoli, da un punto di vista strettamente  registico cerco sempre di scegliere una via molto personale completamente diversa e lontana dai precedenti allestimenti sia da un punto di vista recitativo che formale.

Ha altri progetti in cantiere?

La prossima stagione andrà in scena un testo inedito di Gianni Guardigli, poi tornerà a teatro “Senso”   sempre di Guardigli arrivato alla sua quarta stagione di repliche e interpretato da una straordinaria Isabella Giannone, inoltre sto lavorando a un paio di progetti nuovi ancora in fase di costruzione, sempre per la prossima stagione teatrale e infine ho scritto una sceneggiatura e vorrei fare, dopo tanto teatro, la mia prima regia cinematografica.

 

 

 

 

 

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