La trama e la recensione del film “Fratelli unici” con un cast di bravi attori, dai protagonisti Luca Argentero e Raoul Bova a Carolina Crescentini e Mirian Leone
Abbiamo intervistato Luca Argentero qualche giorno fa in occasione della presentazione a Milano di “Fratelli unici”, il film diretto da Alessio Maria Federici che già aveva lavorato in “Lezioni di cioccolato 2” con l’attore torinese.
In questa nuova pellicola Federici dirige un ottimo cast costituito, oltre che da Argentero, da Raoul Bova, Carolina Crescentini e dalla giovane attrice Mirian Leone, che rivedremo a novembre sul grande schermo ne “La scuola più bella del mondo”, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Il regista romano, classe 1976, riporta al cinema un film divertente e leggero, come già aveva fatto in “Stai lontana da me”, con Enrico Brignano e Ambra Angiolini.
In “Fratelli unici” i protagonisti, come suggerisce il titolo, sono due fratelli. Pietro (Raoul Bova) è un medico di successo che somiglia un po’ a Henry Turner di “A proposito di Henry”. Come il personaggio interpretato da Harrison Ford, il professionista romano è cinico e poco propenso a prendersi cura della propria famiglia, in particolare della figlia Stella. Come Henry, Pietro perde la memoria ma, anziché essere affidato all’ex moglie Giulia (Carolina Crescentini), va a vivere con il fratello Francesco, un ragazzo tanto irresponsabile quanto fragile. I due fratelli non si parlano, ma l’amnesia di Pietro li riavvicina prima che il passato ci metta di nuovo lo zampino.
La trama di “Fratelli unici” si regge su una bugia, mai dichiarata del tutto, ed è un film che parla di legami familiari senza essere banale, né scontato. Complice la sintonia che si viene a creare tra Raoul Bova e Luca Argentero. E, dopo un inizio promettente, il film si fa ancora più interessante sul finale quando tutto torna alla normalità, facendoci capire che spesso proprio un evento traumatico può concederci un’altra occasione per cambiare, perdonare e rimediare agli errori commessi.
Maria Ianniciello