Domenica 11 novembre 2012, in Piazza Carlo III a Napoli si è svolta una vera e propria battaglia. A vincerla sono stati i “Friarielli Ribelli”, che hanno combattuto instancabilmente con zappe,vanghe, badili e rastrelli. Non è la prima volta che questo gruppo “attacca” la città: i Friarielli, infatti, sono un’organizzazione indipendente da qualsiasi partito politico, cittadini che concretamente combattono contro il degrado della loro polis.
Nell’ultimo assalto, come armi hanno utilizzato gli alberi, alberi per neutralizzare i gas tossici, per rendere meraviglioso il paesaggio, alberi che donano il fresco d’estate e il caldo d’inverno. Grazie alla loro pagina facebook, la notizia si è divulgata velocemente in maniera semplice ed efficace, tanto che durante l’assalto ci si è resi conto che gli alberi da piantare erano più di quelli previsti.
Protagonisti indiscussi sono quindi stati due ulivi, due ginestre, un mirto, un lentisco, un olivastro, un rosmarino e due Cozmo nespoli che, per motivi logistici, sono stati piantati in un secondo momento a Piazza Donna Regina. I Friarielli hanno lavorato senza sosta per molte ore, piantando alberi, ma soprattutto seminando speranza.
A far parte di questo gruppo di guerriglieri verdi, sono principalmente ragazzi. Si continua a parlare di un futuro buio, tutti si preoccupano per ciò che dovranno affrontare le nuove generazioni. Eppure i “Ribelli” sembrano lanciare un messaggio a tutti: è sempre e comunque possibile mettere delle piccole, ma importanti, radici. Questa numerosa presenza e soprattutto il loro operato ha attirato moltissimi curiosi: c’è chi si è fermato a guardare e chi anche a dare una mano. Tutto ciò che finora ha realizzato quest’associazione è sempre stato rispettato e, in altre zone di Napoli, c’è chi adesso si prende cura delle piante dei Friarielli, divenute proprietà della città intera.
L’operato di questo gruppo di ragazzi è stato ultimamente apprezzato anche nel libro di Aldo Cazzullo, L’Italia s’è ridesta, lavoro in cui lo scrittore ha messo in risalto l’entusiasmo e la voglia di fare di questi giovani che non demordono mai, qualsiasi cosa accada.
Se l’antico filosofo cinese Lao Tzu diceva che «Fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce», i Friarielli, rimboccandosi le maniche, ricordano concretamente a tutti che, per quanto l’albero caduto possa fare rumore, tanti arbusti maturi non solo attutiscono quel singolo tonfo, ma sono e saranno sempre capaci di mozzarci il fiato.
Maria Rosaria Piscitelli